Con l’esigenza di riscoprire i sapori tradizionali, il Circolo Trentino di Montevideo ha organizzato una masterclass dedicata alla cucina regionale all’interno della sua sede.  La lezione è stata tenuta da Maria Bernardi, membro dell’associazione trentina di Colonia, che così ha spiegato a Gente d’Italia le ragioni di un’iniziativa cresciuta cresciuta con il trascorrere del tempo.

“Sono già diversi anni che organizziamo attività come queste a Colonia con l’obiettivo di raggruppare i trentini e diffondere la nostra cultura. Dopo il successo ottenuto abbiamo pensato di replicarla anche a Montevideo con ottimi risultati. Vogliamo mostrare come si mangia in Trentino, quali sono i piatti tipici e come prepararli”.

All’evento di Montevideo hanno partecipato un gruppo di persone tra soci ed interessati alla tematica. Il piatto principale scelto per la preparazione è stato il Tonco de pontesel, uno spezzatino a base di carni miste di maiale, manzo e vitello arricchito con lardo, pancetta e salsiccia.  Un piatto dalle antiche e umili origini che rappresenta uno dei simboli della gastronomia trentina e viene accompagnato dall’immancabile polenta.

La parola tonco in italiano significa sugo, mentre il pontesel è un piccolo ponte sotto il quale scorre l’acqua che non esaurisce mai: il riferimento indica come durante la cottura dello spezzatino il tutto viene allungato per fare in modo che la carne sia tenera e la pentola sempre piena di liquido.  Come dolce, invece, la preparazione della torta al biscotto ha chiuso l’evento.

“Oggi - racconta la Bernardi - “si sta perdendo il valore della cucina fatta in casa, quel buon aroma del cibo fresco con cui la nostra generazione è cresciuta. Per noi la pasta o gli stufati erano la normalità. Oggi invece per mancanza di tempo tutto gira intorno al concetto di fast food, cibo veloce da cucinare e consumare ma di cattiva qualità. Ecco, noi con queste iniziative cerchiamo di fare qualcosa per invertire questa tendenza e per riscoprire la nostra tradizione. Perché la cucina è cultura, è tutto. Riunire gli italiani a tavola è la cosa più naturale possibile”.

Famiglia materna originaria di Arco, per Maria Bernardi sono 3 i piatti principali che le ricordano l’infanzia e le numerose riunioni con i compaesani che si svolgevano a casa. Innanzitutto i canederli, dei grossi gnocchi ottenuti da un impasto con il pane vecchio di diversi giorni al quale si aggiungono altri ingredienti come la salsiccia, i formaggi e le verdure. O ancora il gulasch - uno spezzatino ottenuto da carne, cipolla e paprica - accompagnato dagli spätzle, gli gnocchetti di spinaci. Immancabile era poi lo strudel come dessert, un altro simbolo della gastronomia trentina apprezzato in tutto il mondo.

Visti i risultati ottenuti, la master class trentina aspira a crescere ulteriormente in futuro: “Il prossimo anno organizzeremo altre lezioni in tutte le città dell’Uruguay dove sono presenti i circoli. Vogliamo anche coinvolgere le scuole di gastronomia e aprirci il più possibile alla società dato che questi argomenti ottengono sempre un grande interesse. Attraverso i nostri piatti tipici vogliamo diffondere la cultura trentina e quella italiana in Uruguay”.

di Matteo Forcini