A quasi un mese dal crollo del viadotto Morandi costato la vita a 43 persone, almeno si è arrivati a una notizia ufficiale: entro il novembre del 2019 la città di Genova avrà un nuovo ponte laddove oggi ci sono ancora i ricordi di quella tragica mattina di agosto.

A comunicarlo, ieri, il governatore della Liguria Giovanni Toti, insieme con il sindaco Marco Bucci e l’archistar Renzo Piano. "Abbiamo convenuto che la priorità per noi è una: costruire rapidamente e ridare alla città un ponte e velocemente fare in modo che la città riabbia sua completa viabilità, con tutti i criteri di sicurezza del caso", le parole di Toti.

Il nuovo ponte sul Polcevera – ha riassunto invece l’architetto genovese nonché senatore a vita - sarà in acciaio, avrà un passo più breve del precedente e "dovrà durare mille anni. E questa non è una metafora". Avrà quattro corsie più quelle di emergenza. Ma chi sarà chiamato alla ricostruzione, visto che la Procura ha inviato ai vertici di società Autostrade degli avvisi di garanzia?

Per Toti "noi andiamo avanti come le leggi ci consentono di andare avanti". Quel ponte, ha ricordato il governatore, "è in concessione a società Autostrade, e l'unica società titolata ad aprile il cantiere è Società Autostrade". Di certo è stato accolto l'auspicio del governo a coinvolgere Fincantieri ed essendo un'azienda con sede a Genova Toti ha accolto con favore la possibilità. Infine, 20 le persone che hanno ricevuto l'informazione di garanzia per il crollo del ponte. Tra i nomi, c'è quello dell'amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci; Antonio Brencich, ex membro della commissione ispettiva del Mit, Roberto Ferrazza, provveditore alle opere pubbliche di Liguria, Valle D'Aosta e Piemonte.