Prospettive e partenariati commerciali sul lungo termine, soprattutto nel settore agro-industriale, sono stati i principali temi al centro dei colloqui tra imprese italiane ed argentine promossi nell'ambito dell'iniziativa "Italia en Santa Fe" (L'Italia nella provincia di Santa Fe), organizzata dall'Ambasciata italiana a Buenos Aires. L'iniziativa, cui ha partecipato anche il ministro degli Esteri argentino, Jorge Faurie, è coincisa con la presenza nella capitale argentina di una delegazione dei "Giovani imprenditori" (Gi) della Confindustria che partecipa oggi e domani all'appuntamento annuale del gruppo di affinità del G20 "Young Entrepreneurs' Alliance" (Yea).

Nell'occasione l'ambasciatore italiano Giuseppe Manzo ha affermato che la presenza dei Giovani imprenditori, insieme ai loro colleghi di imprese italiane già presenti in Argentina, “dà conto dell'interesse nella creazione di partenariati soprattutto in settori dove il know how italiano può creare valore aggregato alle catene produttive locali”.

In questo senso Manzo ha ricordato che “gruppi imprenditoriali italiani hanno dato vita a investimenti di grande rilievo nella provincia di Santa Fe, come il gruppo Trevi e Arag Sa”, fatto che dimostra “la fiducia italiana nelle potenzialità argentine in un settore strategico come quello agro-industriale”.

“Questa fiducia è rinnovata oggi qui dai nostri giovani imprenditori, portatori di una prospettiva che dev'essere di lungo termine, strategica - ha proseguito il rappresentante diplomatico italiano, sottolineando che si tratta inoltre di “un fattore di cui l'Argentina può approfittare in un momento difficile della sua economia". Sulla stessa linea il vicepresidente dei giovani di Confindustria, Nicola Altobelli, che ha sottolineato le potenzialità commerciali delle relazioni bilaterali, specie in settori ad oggi inesplorati.

“Il potenziale c' è ed è tantissimo, l'Argentina – ha affermato Altobelli - è una nazione ricca di materie prime che l'Italia non ha, quindi bisogna solo trovare la maniera migliore per far fiorire delle collaborazioni più proficue e durature”. "Il fatto che la bilancia commerciale bilaterale sia piuttosto equilibrata significa che abbiamo bisogno gli uni degli altri e quindi può essere questa la leva da sfruttare per far crescere questa collaborazione - ha aggiunto il vicepresidente dei giovani industriali, che ha comunque ricordato che "la congiuntura attuale non è favorevole e non siamo qui ad annunciare investimenti o campagne di particolare rilevanza, però come giovani imprenditori anteponiamo sempre la conoscenza personale e culturale per cui si tratta di un primo passo per elaborare eventualmente piani successivi".