Gente d'Italia

Decreto sicurezza: ecco cosa prevede

Un decreto, due titoli: politiche migratorie e sicurezza. Quarantadue articoli, 25 dei quali dedicati a ‘sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa’. Questo in sintesi il decreto, approvato in Consiglio dei ministri.

Dalla stretta sui rimpatri dei richiedenti asilo, al ritiro della cittadinanza entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza definitiva per chi commette reati ‘per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordinamento costituzionale’.

E ancora: il Taser potrà essere usato anche dai vigili urbani, e poi: stretta sui noleggi di auto e furgoni per evitare che vengano usati contro la folla e infine Daspo urbano più severo.

POLITICHE MIGRATORIE

- Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per esigenze di carattere umanitario (atti di particolare valore civile, grave sfruttamento lavorativo, violenza domestica, eccezionali calamità naturali, motivi di salute di eccezionale gravità).

- Prolungamento della durata massima del trattenimento dello straniero nei Centri di permanenza per il rimpatrio (180 giorni), una durata conforme ai tempi massimi previsti dalla direttiva europea sui rimpatri 2008/115/ CE.

- Trattenimento dei richiedenti asilo negli Hot Spot, per un periodo non superiore a 30 giorni, al fine di accertarne l’identità o la cittadinanza. Laddove non sia stato possibile determinarne l’identità, il trattenimento potrà essere effettuato nei centri di permanenza per il rimpatrio fino ad un massimo di 180 giorni.

- Autorizzazione al ricorso alla procedura negoziata, con invito ad almeno cinque operatori economici per eseguire celermente lavori di costruzione e ristrutturazione dei centri per tre anni. - Possibilità di trattenimento degli stranieri da espellere anche in strutture idonee nella disponibilità della pubblica sicurezza in caso di indisponibilità dei CPR.

- Validità del divieto di reingresso dello straniero espulso non solo in Italia, ma nello spazio Schengen.

- Soppressione della disposizione che ha istituito trenta sportelli comunali per il rimpatrio volontario e trasferimento delle risorse al fondo rimpatri del ministero dell’Interno.

- Ampliamento della platea dei reati per il diniego e la revoca della protezione internazionale, includendo fattispecie delittuose di allarme sociale, come violenza sessuale e reati legati agli stupefacenti.

- Cessazione della protezione internazionale per rientro del titolare nel Paese di origine.

- Disposizioni per impedire il ricorso strumentale alle domande reiterate di protezione internazionale.

- Possibilità per la Commissione territoriale di sospendere l’esame della domanda quando il richiedente abbia in corso un procedimento penale per uno dei reati che in caso di condanna definitiva comporterebbero diniego della protezione internazionale e ricorrono i presupposti di pericolosità. In tal caso, il richiedente ha l’obbligo di lasciare il territorio nazionale. Entro dodici mesi dalla sentenza definitiva di assoluzione, l’interessato potrà chiedere la riapertura del procedimento. Trascorso tale termine, senza richiesta di riapertura, la Commissione competente dichiara l’estinzione del procedimento.

- Riserva di accoglienza nel sistema SPRAR per i soli titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati.

- L’esclusione dall’iscrizione all’anagrafe non pregiudica l’accesso ai servizi riconosciuti dalla legislazione vigente ai richiedenti asilo (iscrizione al servizio sanitario, accesso al lavoro, iscrizione scolastica dei figli, misure di accoglienza) che si fondano sulla titolarità del permesso di soggiorno.

- Revoca della cittadinanza per reati di terrorismo accertati con sentenza definitiva, entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna per i reati in parola.

SICUREZZA

- Estensione delle fattispecie di controllo attraverso il braccialetto elettronico (che potrà applicarsi anche agli imputati dei reati di maltrattamento in famiglia e stalking).

- Estensione del trattamento penitenziario minorile anche per i detenuti divenuti maggiorenni.

- Prescrizioni in materia di contratti di noleggio di autoveicoli per la prevenzione del terrorismo.

- Sperimentazione di armi ad impulsi elettrici da parte di operatori delle Polizie municipali dei Comuni con più di 100.000 abitanti.

- Estensione dell’applicazione del Daspo per le manifestazioni sportive anche a coloro che siano indiziati per reati di terrorismo.

- Possibilità di applicare il Daspo urbano anche nei presidi sanitari ed in aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ MAFIOSA

- Più efficienti i meccanismi preordinati all’applicazione delle misure di prevenzione. - Rafforzamento dell’interscambio informativo tra Uffici di polizia, Autorità amministrative ed Autorità giudiziaria al fine di incrociare i dati necessari per monitorare i soggetti da proporre per l’applicazione di misure di prevenzione.

- Possibilità di nominare Commissari ad acta nei Comuni in cui, nel corso di accertamenti a fini antimafia, sono emerse significative irregolarità amministrative.

- Incremento delle risorse da destinare al personale inviato a supporto delle Commissioni straordinarie incaricate di gestire gli Enti sciolti per mafia.

- Inasprimento delle sanzioni (reclusione fino a quattro anni e multa) nei confronti di coloro che promuovono od organizzano l’invasione di terreni o edifici (occupazione di immobili).

FUNZIONALITÀ DEL MINISTERO E DELL’AGENZIA NAZIONALE PER LA CONFISCA DEI BENI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

- Riorganizzazione dell’Amministrazione civile dell’interno, in armonia con le disposizioni in materia di riduzione della spesa pubblica, senza tuttavia sopprimere o accorpare le Prefetture-UtG presenti sul territorio. - Pagamento di indennità accessorie per le Forze di polizia, incremento dei richiami in servizio del personale volontario dei vigili del fuoco.

Exit mobile version