In piazza del Popolo a Roma va in scena la manifestazione nazionale del Pd contro il governo. Sulle note di "Bella Ciao" e dell'Inno di Mameli, a migliaia si sono radunati nella storica "agorà" della Capitale per dire che "L'Italia non ha Paura". In piazza sono scesi anche i big del partito che, pur non intervenendo dal palco, hanno voluto dare un segnale con la propria presenza.

I BIG DEL PARTITO IN PIAZZA
Fra loro Graziano Delrio, Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Marco Minniti ed Emanuele Fiano. Tutto intorno, sventolano centinaia di bandiere del partito e decine di cartelli che invitano alla "resistenza civile". A chiudere la giornata, durante cui interverranno esponenti della società civile, sarà il segretario Maurizio Martina.

RENZI: "RISCHIO DERIVA VENEZUELANA"
È giusto stare in piazza contro questo Governo" ha scritto su Facebook Matteo Renzi. "Questi incompetenti - ha aggiunto - mettono a rischio l'economia. Prendono in giro i loro elettori, perché non manterranno comunque le promesse. Offendono gli altri cittadini, insultando chi la pensa diversamente. Noi dobbiamo reagire, senza paura. E farlo senza divisioni interne, basta con le polemiche. Lottare colpo su colpo. E organizzare forme di resistenza civile contro la deriva venezuelana di Di Maio e Salvini. L'Italia è stata resa grande dal lavoro, dal sudore, dalla fatica e non dall'assistenzialismo. Non lasciamo il futuro a chi vuole vivere di condoni e sussidi. Senza paura, amici".

MARTINA: LA NOSTRA GENTE SOFFRE E LOTTA
"Come sempre, la nostra gente ci sa stupire. Soffre e lotta, si mette in gioco e partecipa. Questa piazza è per l'Italia. Grazie a tutte e a tutti", ha scritto su Twitter il segretario Maurizio Martina, postando la foto di piazza del Popolo. L'ex ministro era prima andato ad accogliere alla stazione i militanti del Partito democratico giunti a Roma. I sostenitori avevano ricambiato con il coro: "C'è solo un segretario".

CALENDA: "GRANDE SEGNALE DI RIPARTENZA"
"E' un grande segnale di ripartenza. Una manifestazione deve essere questo: un segnale di forza e mobilitazione di tantissimi italiani che credono che noi siamo costruiti sul lavoro, sulla fatica, siamo un paese che non può voltare le spalle alla sua storia europea e occidentale. Mi sembra una buona ripartenza". Così Carlo Calenda. "La manifestazione ricompatta molto oltre il P", ha aggiunto.