Urne aperte in Brasile per le elezioni presidenziali, politiche e amministrative che vedono al voto un Paese profondamente diviso: per la prima volta dalla fine della dittatura militare, nel 1985, la presidenza del Brasile potrebbe finire nelle mani dell'ultradestra, con Jair Bolsonaro nettamente favorito al primo turno. I primi risultati definitivi dovrebbero aversi alle 2 di notte di lunedì ora italiana.

PROBABILE IL RICORSO AL BALLOTTAGGIO
Il ricorso al ballottaggio - il prossimo 28 ottobre - è tuttavia più che probabile, con la particolarità che i due candidati favoriti, Bolsonaro e il rappresentante del Partito dei Lavoratori, Fernando Haddad, sono anche i più detestati dalle rispettive parti avverse, che non li voterebbero in alcun caso: un voto quindi assolutamente polarizzato e che non prevede alcuna convergenza di consenso da parte dell'elettorato.

LULA NON POTRA' VOTARE
Oltre che per il nuovo presidente, gli oltre 147 milioni di elettori sono chiamati a scegliere deputati, senatori, governatori degli Stati federati e le assemblee dei 27 Stati. L'ex presidente Lula, in carcere per corruzione, non potrà votare perché nel carcere di Curitiba in cui si trova non è stato raggiunto il numero minimo di 20 detenuti con diritto di voto e volontà di votare necessario a installare le urne nel penitenziario