Intere generazioni sono nate e cresciute con il mito di Tex Willer proprio mentre nella sale imperava il cinema western. Era il 30 settembre del 1948 quando arrivava per la prima volta nelle edicole il fumetto di Tex Willer, personaggio creato da Gianluigi Bonelli e disegnato da Galep, al secolo Aurelio Galleppini.

A 70 anni di distanza dall’evento, al Museo della Permanente a Milano rivive il mito dell’eroico ranger americano in una mostra curata da Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano. L'esposizione, che resterà aperta sino al 27 gennaio 2019, è ricca di materiali rari e inediti. Nella prima sala della mostra un treno viaggia all’indietro, al primo numero del fumetto di Tex che, contrariamente a quello che si può pensare, non è un prodotto statunitense ma italianissimo, un’invenzione di un disegnatore e di uno sceneggiatore di fumetti.

Non a caso al Museo della Permanente a Milano si può vedere persino la macchina da scrivere Adler di Gian Luigi Bonelli, le sceneggiature dei fumetti e i layout su cui schizzava le vignette, il suo cappello da cowboy nero e anche il filmato di una breve intervista. Giovanni Luigi Bonelli, detto Gianluigi (Milano, 22 dicembre 1908 – Alessandria, 12 gennaio 2001) ha iniziato la carriera negli anni venti sul “Corriere dei Piccoli” per passare poi negli anni ’40 al fumetto con testate come “Jumbo”, “Rin Tin Tin” e “L'Audace” della Società Anonima Editrice Vecchi.

Nel dopoguerra inventa Tex: la serie è diventata negli anni uno dei fumetti più venduti in Italia arrivando a 700.000 copie al mese, mentre recentemente la tiratura ha superato le 200.000 copie. La serie è stata tradotta in molti paesi europei ed extra-europei e nel 1985 ne venne realizzata una trasposizione cinematografica. Nella sala successiva l’omaggio è per il disegnatore Aurelio Galleppini, con alcune copertine inedite e il modellino del carro Conestoga che si era costruito da sé.

Si possono vedere poi le tavole originali in bianco e nero, quaderni e diari delle “action figures”, i modellini di fucili e dell’abbigliamento. Non mancano le statistiche: come le 26 ferite di striscio alla tempia di Tex, le bistecche e patatine mangiate, le finestre sfondate nelle risse... si può anche, inserendo la propria data di nascita in una sorta di ruota della fortuna, scoprire qual è il “tuo” Tex, in edicola quel mese.

Aurelio Galleppini, noto anche con lo pseudonimo di Galep (Casale di Pari, 28 agosto 1917 – Chiavari, 10 marzo 1994), ha legato tutta la sua esistenza a Tex, da lui creato graficamente e di cui è stato per più di 40 anni uno dei principali disegnatori, nonché il copertinista ufficiale fino al 1994. Un successo così forte che presto sarà costruito in Italia un parco a tema sui ranger, un corpo speciale americano nato nel ‘700 durante le battaglie contro le tribù indiane.

Ma, come si sa, Tex è un ranger speciale del Texas, non inquadrato formalmente. Anche se la sua attività di rappresentante della legge non è a tempo pieno, svolgendo missioni sia su richiesta del Comando che spontaneamente, Tex è anche il capo supremo di tutte le tribù Navajos, con il nome di Aquila della Notte. Inoltre assume su di sé anche l'incarico governativo di agente indiano della stessa nazione pellerossa. Per Mauro Boselli, curatore della serie, “Tex incarna valori come la tolleranza e la giustizia ed ha la convinzione che tutti gli uomini sono uguali indipendentemente dal colore della pelle. Da lì il rifiuto del razzismo e una visione modernissima sui nativi americani, anni prima che emergesse nei film hollywoodiani” .

Boselli, che fu “ragazzo di bottega” di Gian Luigi Bonelli, da diversi anni ha rilanciato lo spirito originario del personaggio con una serie di storie appassionanti. E visto il riscontro positivo dei lettori ha deciso di rilanciare. Tex, infatti, si sdoppia in edicola: oltre alla serie normale in edicola si trova un mensile dell’album con un Tex tornato giovane affiancato da un Kit Carson che ha ancora baffi e pizzetto neri. Per i 70 anni è stato lanciato un “Tex Magazine” con due storie inedite: una ha per protagonisti Tex e la moglie Lilyth, l’altra dedicata al cavallo Dinamite che ha salvato la vita molte volte al ranger più famoso d’Italia.