Un avvocato italiano, Carlo Cicchelli, 48enne di Torino, è stato ammazzato dalla fidanzata in Brasile. La donna ha confessato il delitto, oltre un mese dopo la scomparsa dell'uomo.

Per lei, Carlo, aveva lasciato Torino e l’Italia, iniziando una nuova vita a Maceió, nel Paese sudamericano. Un amore letale. Perché la compagna, Clea Fernanda Maximo da Silva, lo ha ucciso senza pietà.

I due si erano conosciuti nel capoluogo piemontese 5-6 anni fa per poi trasferirsi in Brasile a giugno.

IL CADAVERE NASCOSTO IN UN SACCO.

Come riferisce il sito brasiliano G1, la donna ha confessato alla polizia di averlo ucciso più di un mese fa con un coltello a causa delle aggressioni subite e di aver nascosto il cadavere in un sacco, nel loro appartamento. Ai conoscenti diceva che il compagno era partito alla volta di San Paolo per un viaggio d’affari.

La famiglia di Cicchelli non aveva più sue notizie dal 25 settembre: da quel giorno, niente più videochiamate ma solo messaggi con richieste di denaro. La fidanzata, arrestata, ha rivelato alla polizia di aver inviato quegli sms, riuscendo a ottenere 5mila euro su un conto bancario brasiliano.

UNA EX COLLEGA: “SIAMO SCONVOLTI”

Non riesce a crederci, Chiara Moro, ex collega di Cicchelli: “Siamo tutti sconvolti. Ma ci stiamo anche chiedendo come sia possibile che quella donna possa essere riuscita a sopraffare un uomo come Carlo, che era un cultore della forma fisica e che aveva anche praticato kickboxing”. I due hanno lavorato nello stesso studio legale, a Torino, fino al 2009.

IL FRATELLO DI CARLO: “AMAVA QUELLA DONNA”

Carlo Cicchelli lascia due figli di 11 e 13 anni, avuti da una relazione precedente. Antonio, il fratello, è distrutto: “Uno si innamora e poi finisce morto in un sacco di plastica. Noi glielo avevamo detto che quella donna non era normale, ma quando uno è innamorato non vuole sentire ragioni”.

Racconta di averlo sentito via telefono il 25 settembre, “poi più nulla. Solo messaggi in cui mi si chiedevano dei soldi. Intorno al 28 settembre voleva 2.500 euro: un episodio che mi aveva insospettito, perché due giorni dopo mio fratello sarebbe dovuto tornare a Torino. Ma qui non è mai arrivato”.

“Stavano insieme da 5-6 anni, Carlo l’aveva presa dalla strada” aggiunge. La vittima avrebbe detto ai conoscenti che la fidanzata spesso parlava di riti voodoo e che una volta i due litigarono e lei non esitò a puntargli un coltello alla gola.