Poco meno di un mese. Ventiquattro giorni, per l'esattezza, per chiarire un giallo e confermare un mistero: la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Le ossa trovate sotto il pavimento di una dependance della Nunziatura Apostolica, in via Po, a Roma, lo scorso 30 ottobre, non appartengono alle due quindicenni scomparse nel nulla, 35 anni fa, nella Capitale. La conferma arriva dai primi risultati delle analisi affidate dai pm della Procura, che sul caso indagano per omicidio, agli specialisti della Scientifica e al laboratorio Circe di Caserta.

RESTI DI UN UOMO: RISALGONO A PRIMA DEL 1964
I resti sono di uomo e risalgono a prima del 1964. Certezze che escludono illazioni e ipotesi susseguite intorno alle ossa rinvenute nel corso di lavori di ristrutturazione a Villa Giorgina a Roma. In base a quanto accertato lo scheletro completo trovato e "assemblato" dalla Scientifica appartiene ad una persona di sesso maschile. "Abbiamo individuato su un femore tracce di Dna non completo e quindi inutilizzabile per eventuali comparazioni - spiegano i pm - dove però è stato individuato il cromosoma maschile Y".

SU ETA' E DATA DEL DECESSO SERVIRANNO NUOVI ESAMI
Su età e data del decesso serviranno ulteriori esami che verranno svolti anche sugli altri frammenti trovati che però, in base a quanto si apprende, potrebbero addirittura avere una datazione precedente allo stesso scheletro. Dal laboratorio Caserta, che ha lavorato sulla calotta cranica e sull'osso dell'avambraccio, arrivano conferme sulla datazione delle ossa che risalgono a oltre cinquanta anni fa. Un risultato ottenuto grazie all'analisi del Carbonio 14 e a quello che gli esperti chiamano "bomb effect", ovvero l'effetto causato dal divieto, sancito nel 1963, di effettuare i test nucleari nell'atmosfera: ciò altera drasticamente la presenza di radio carbonio su ossa e qualsiasi altro campione organico rinvenuto.

I FAMILIARI: "ASPETTIAMO FINE ESAMI"
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, in queste settimane ha avuto incontri a piazzale Clodio con gli inquirenti e ha nominato un consulente per una eventuale comparazione con il Dna. Oggi la nuova doccia fredda. "Questi sono i primi esiti degli esami: io vorrei aspettare la fine e poi vorrei avere il risultato dell'esame genetico con il Dna, che può dare la certezza sulla datazione", ha commentato Pietro Orlandi. Anche la sorella di Mirella Gregori, Maria Antonietta, vuole attendere gli esiti definitivi e dice di volere affidare anche degli accertamenti al genetista incaricato dalla famiglia.

MA DI CHI SONO ALLORA QUELLE OSSA?
Resta il fatto che, se le ossa non sono quelle di Emanuela o di Mirella, anziché chiudersi il mistero ora si moltiplica: di chi è il cadavere, forse degli anni '60, scoperto in terra vaticana? Al giallo delle due ragazze, che dura dal 1983, ora se ne aggiunge un altro. Negli ambienti vaticani, dove fin dall'inizio si era nutrito scetticismo sul fatto che le ossa potessero essere quelle di Emanuela Orlandi, per settimane non si è nascosta l'irritazione per come il caso veniva trattato sul piano mediatico. Non manca chi chiede chi potrà riparare al "fango" che sarebbe stato gettato sul Vaticano.