A giocare al piccolo statista stavolta è il senatore Gianluigi Paragone, senatore M5S ovviamente. Le regole del gioco del piccolo statista prevedono che se il compagno di tavolo beve il caffè dalla tazzina, allora tu devi dargli di gomito mentre alza il braccio per portare la tazzina alla bocca. Così si rovescia il caffè addosso e tu fai punto. È il piccolo statista, dove si vince fregando l’altro e lo scopo del gioco è far ridere o innervosire, indignare o sognare, illudere o spaventare chi guarda i giocatori. Mai avere a che fare con le cose, i fatti, e sempre guardare agli spettatori/elettori. Questo è il gioco del piccolo statista e M5S ne ha in casa gli indiscussi campioni. Piccolo statista applicato ai rifiuti. Matteo Salvini dice che i rifiuti che non hai differenziato alla raccolta e che non riesci a smaltire non puoi continuare ad accumularli e/o a mandarli a bruciare al Nord Italia e all’estero? Matteo Salvini dice che di termovalorizzatore non è mai morto nessuno e che li hanno in mezzo mondo e ci guadagnano pure e che è forse meglio termovalorizzare la montagna di rifiuti che marcisce in strada? Matteo Salvini dice (esagerando) che in Campania ci vorrebbe un termovalorizzatore per ogni Provincia (ne basterebbe in realtà un altro)? E allora Paragone:"Termovalorizzatori, chiudiamoli tutti! Anche quelli in Lombardia, Salvini tié!" Chiudere, chiudere, non esistono termovalorizzatori buoni. L’unico termovalorizzatore buono è quello chiuso. M5S ricorda e risbatte in volto a Salvini uno degli articoli fondanti della costituzione materiale M5S: la gente ha sempre paura, la gente ha sempre ragione, quindi paura e ragione coincidono, quindi chi dà ragione alla paura è con il popolo, gli altri no. Con malizia e con perizia Paragone, a nome di tutto M5S, ricorda e rinfaccia a Salvini le tante volte e i tanti luoghi d’Italia in cui la Lega, per far voti di popolo, ha partecipato alle popolari ammuine contro gli impianti di trattamento dei rifiuti. E conclude Paragone, impugnando il sacro contratto di governo Lega-M5S: "Qui c'è scritto: superamento dei termovalorizzatori, cioè chiuderli". Quindi ecco la linea di azione M5S di governo sui rifiuti: no termovalorizzatori ovviamente no discariche, no impianti trattamento. Solo differenziata e riciclo proprio automatico no, ma quasi. E sia, ammesso e non concesso che il riciclo sia possibile senza impianti, e sia. Ma l’Italia tutta (molto meno quella del Nord) non differenzia tutti i rifiuti. Anzi. Da Roma in giù la differenziata è, se va alla gran- de, al metà dei rifiuti prodotti. L’altra metà, senza termovalorizzatori e impianti, qui e oggi che se ne fa? Salvini è stato drastico: ce la mangiamo? No, resta in strada. Oppure viene messa su vagoni per andare là dove i termovalorizzatori ci sono. Oppure marcisce in ecoballe. Oppure viene ammonticchiata ovunque. La linea M5S governo sui rifiuti è appunto: ammonticchiarla sempre, bruciarla mai l’immondizia. E così diventa coerente, brillante e super mossa da piccolo statista il: chiudiamo tutti i termovalorizzatori. Anche quelli che ci sono e funzionano. Così una mondezza ci seppellirà. Finalmente anche in Lombardia (così Salvini impara a star zitto) e non solo a Roma o in Campania o a Palermo. Una mondezza ci seppellirà in maniera equanime. Una montagna di mondezza per ogni Provincia, altro che un termovalorizzatore a Provincia! Ovunque una montagna di mondezza, però presidiata dall’esercito come il solerte premier Conte assicura e rassicura. I soldati a far la guardia alla mondezza intoccabile, vacca sacra M5S.