Un totale di 11 diversi tipi di farmaci, 7 dei quali antibiotici. Il numero più alto trovato in un singolo campione, quello prelevato in provincia di Brescia (Roggia Savarona) nell'ambito delle analisi effettuate da Greenpeace su 29 tra fiumi e canali irrigui di 10 Paesi europei, che scorrono in aree ad elevata presenza di allevamenti intensivi. È il triste record messo a segno dall'Italia in un contesto, quello europeo, che non risulta comunque essere più roseo.

Numerosi pesticidi e antibiotici, infatti, sono risultati essere presenti nei corsi d'acqua superficiali europei. Le analisi effettuate dall'associazione ambientalista hanno rinvenuto antibiotici in oltre due terzi dei campioni analizzati, una presenza costante che potrebbe contribuire alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici stessi. I risultati sono stati pubblicati nel nuovo rapporto dell’associazione ambientalista "Il costo nascosto della carne".

La metà dei campioni Ue esaminati conteneva livelli di nitrati superiori alla soglia considerata sicura per gli organismi acquatici più vulnerabili, anche se le concentrazioni erano inferiori al limite Ue di 50 mg per litro oltre il quale i governi devono intervenire per proteggere fiumi, laghi e vita acquatica. In tutti i campioni sono stati trovati residui di pesticidi: 104 in totale, di cui 28 ormai vietati in Ue.

Il caso italiano.

Nel nostro Paese gli allevamenti intensivi si concentrano principalmente nella Pianura Padana. In particolare, la regione Lombardia ospita oltre la metà della popolazione nazionale di suini. I tre campioni sono stati prelevati in questa regione, nelle tre province con la maggiore presenza di suini: Cremona, Mantova, Brescia. I campioni di acqua sono stati prelevati da una roggia e da due canali irrigui. Nei campioni raccolti in Italia in totale sono stati rilevati 12 differenti farmaci veterinari. I due campioni prelevati dai canali contenevano rispettivamente tre e sei diversi farmaci, nel campione raccolto nella Roggia Savarona (BS) sono stati rilevati 11 diversi tipi farmaci, 7 dei quali antibiotici: il numero più alto trovato in un singolo campione nel corso della presente indagine. Tre sostanze - tutti antibiotici - sono risultate presenti in tutti e tre i campioni. In ciascun campione italiano sono stati rilevati da 17 a 23 pesticidi; complessivamente sono stati rilevati 30 diversi pesticidi, nove dei quali non più autorizzati in Ue.

Tutti e tre i campioni contenevano concentrazioni di nitrati al di sopra del livello scientificamente suggerito come necessario per assicurare la protezione degli invertebrati acquatici, pesci e anfibi più sensibili; la concentrazione di nitrati misurata nel campione prelevato dalla Roggia Savarona ha raggiunto il 66% del valore limite Ue.

In due campioni è stata superata anche la concentrazione di nitriti stabilita dall’Ue come indicatore per un "buono stato ecologico" delle acque."La produzione intensiva di carne e prodotti lattiero-caseari, insieme al relativo fabbisogno di mangimi, rappresentano una minaccia per l’ambiente e per la nostra salute - commenta Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia - L'uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti intensivi mette a rischio l'efficacia di farmaci vitali. I liquami originati da questi impianti, inoltre, inquinano l'acqua e l'aria e costituiscono una fonte di rischio per la fauna selvatica e la salute umana".

"Per troppo tempo il denaro pubblico ha sostenuto questo modello di allevamento insostenibile. È ora che l'Unione europea e gli Stati membri, Italia compresa, si impegnino piuttosto a incentivare quelle aziende agricole che producono con metodi ecologici allo scopo di tutelare salute pubblica e ambiente, oltre che la nostra agricoltura", conclude Ferrario. La Politica Agricola Comune (PAC) è attualmente in fase di revisione. Recentemente anche la Corte dei conti europea ha dichiarato che la proposta di riforma della PAC della Commissione europea non prevede sufficienti garanzie per proteggere il clima e l'ambiente.