Da garante della Costituzione italica, ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati sono scesi nuovamente in campo a favore da quella libertà di stampa minacciata dal MoVimento 5 Stelle che vorrebbe mettere il "silenziatore" a coloro che "osa" criticarlo.

Un MoVimento pronto a criminalizzare i giornalisti e a demonizzare il ruolo dell'informazione, mostrando allergia alle domande e avversione a qualsiasi critica. Non è la prima volta che il capo dello Stato è tornato a parlare a favore del pluralismo dell’informazione. Ultimamente è tra i temi a lui più cari, proprio in virtù degli attacchi della galassia pentastellata restia ai confronti, ma pronta a offendere con epiteti grotteschi la categoria dei media.

Ma torniamo alla giornata di ieri, quando Mattarella è intervenuto con un messaggio inviato a Montecitorio dove sono stati celebrati i 100 anni dell'Associazione stampa parlamentare: "La nostra Costituzione non si limita a stabilire principi e valori, ma chiede allo Stato di farsi parte attiva per il loro raggiungimento. Questo vale, naturalmente, anche per la libertà di opinione e di espressione. Il pluralismo informativo è un valore fondamentale per ogni democrazia, che va difeso e concretamente attuato e sostenuto".

Un messaggio di saluto all'associazione è stato inviato anche dal presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Oggi – ha spiegato - difendere la libertà di opinione e di espressione significa tenere conto contemporaneamente del rispetto della privacy e della dignità delle persone, che sono fondamenta della nostra democrazia, e questo richiama al senso di responsabilità e del limite dei giornalisti. Solo in questo quadro è possibile tutelare indipendenza, libertà e pluralismo dell'informazione anche con appositi stanziamenti di fronte a ricorrenti tentazioni di occupazione e di compressione degli spazi di libertà".

È toccato poi alla Casellati unirsi al coro: "Abbiamo molto bisogno di buon giornalismo. Così come le istituzioni hanno molto bisogno di saper meglio comunicare. A cominciare – ha spiegato il presidente del Senato - ma non solo, dalla semplificazione del linguaggio. Ancora, come siamo, all'inseguimento e anche al compimento di quell'ideale degasperiano che la sfida dei nuovi media ora rende più complesso". "Una complessità che rende, ogni giorno, il vostro lavoro prezioso e insostituibile. Ed è proprio per questo che, ferma restando la sempre meritoria e necessaria attività di razionalizzazione della spesa pubblica, auspico possano essere salvaguardati i contributi per una editoria sempre più libera, plurale, professionale", ha detto ancora.

Al termine del convegno che ha celebrato i 100 anni della stampa parlamentare, è intervenuto anche il presidente della Camera Roberto Fico: "La politica deve rispettare l'articolo 21 della Costituzione e la libera informazione, sempre".