Ha parlato di più punti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di un’intervista rilasciata a Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2. Toccando subito da vicino il tema delle imprese italiche dicendo che "nei prossimi giorni presenteremo una legge delega per riformare il codice degli appalti", per confermare successivamente la decisione del governo di mettere a punto un piano di investimenti "concreto" per le infrastrutture in Italia. E "abbiamo sensibilizzato molte imprese - ha aggiunto - a investire di più sempre sulle infrastrutture che saranno materiali e non". Più nello specifico, il premier ha detto che "il nostro sistema delle infrastrutture è molto datato, dobbiamo riammodernarlo, a tutti i livelli. Abbiamo un cospicuo piano di investimenti. Alle risorse per il prossimo triennio, pari a 20,7 miliardi, abbiamo aggiunto altri 13 miliardi, sollecitando le varie aziende di Stato a investire risorse aggiuntive in più rispetto ai piani finanziari stabiliti. È convinto, Conte, di riuscire tranquillamente a mediare tra i bisogni della Lega e le richieste del MoVimento 5 Stelle, anche fino alla scadenza del mandato: "Ho una capacità di mediazione inesauribile. In questo caso la mia capacità di mediazione è tarata su cinque anni, poi libero la poltrona". In merito alla manovra economica, il presidente del Consiglio chiede all’Unione europea di guardare tutto a 360 gradi: "L'Europa non può solo concentrarsi sugli aspetti legati alla stabilità finanziaria, deve guardare anche alla stabilità sociale. L'Italia ha le carte in regola per rendere l'Europa più democratica e solidale". I lavori sulla correzione della manovra economica sono comunque in atto: "Stiamo definendo gli ultimi conteggi e all'inizio della prossima settimana sarò in condizione di anticipare alla Commissione europea che poi porterò mercoledì" nell'incontro con Juncker. "Abbiamo accumulato una cospicua parte di risorse finanziarie per le misure di forte impatto sociale". Conte ha poi rivendiato il "contributo" dell'Italia alla stabilizzazione della Libia. "La conferenza di Palermo sulla Libia non è stata una vetrina. È un percorso al quale l'Italia sta dando il suo contributo nel rispetto delle prerogative del popolo libico. Confido in settimana di incontrare Serraj e Haftar".