"Le dichiarazioni del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, in commissione di Vigilanza sulla Rai, in difesa della proposta di taglio progressivo del fondo per l'editoria, confermano la volontà di colpire il pluralismo dell'informazione". Lo affermano, la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ordine dei giornalisti.

"Il governo – proseguono – si assume la responsabilità di assestare un colpo mortale a numerose piccole testate, espressioni di minoranze o di determinati territori. Per non parlare di Radio Radicale, che sarà costretta a interrompere da subito le trasmissioni. Numerosi giornalisti e lavoratori del settore perderanno il posto di lavoro, con buona pace di chi, come il ministro Di Maio, continua a parlare di lotta al precariato in modo strumentale e con evidenti finalità propagandistiche e di autopromozione".

L'auspicio, concludono sindacato e Ordine, "è che in Parlamento prevalga il buon senso e che i parlamentari non si rendano complici di un disegno che punta a cancellare la circolazione delle idee, colpendo il diritto dei cittadini ad essere informati e, come più volte ricordato dal presidente della Repubblica, l'articolo 21 della Costituzione".