Il vicepremier Luigi Di Maio (M5S), ministro dello Sviluppo economico, ha postato su Facebook un elenco manoscritto con 20 punti della legge di Bilancio 2018 contrassegnati da un "fatto" evidenziato in giallo. Va precisato che nulla è ancora "fatto" in quanto tutto deve essere ancora approvato dal Parlamento. Premesso ciò, ecco cosa c'è di vero e di falso, e i pro e i contro di alcuni dei provvedimenti annunciati a cominciare dal mancato aumento dell'Iva.

NESSUN AUMENTO DELL'IVA La Manovra ha disattivato le clausole che sarebbero scattate nel 2019, eredità dei precedenti governi, stanziando alla voce 12,5 miliardi. Se nella Nota di aggiornamento al Def si prospettava una parziale disattivazione per quelle degli anni successivi, con i correttivi contrattati da Bruxelles in quadro è cambiato. Il governo ha cioè aggiunto un suo peso, all'eredità degli anni passati, per il 2020 e il 2021.

ASSUNZIONE PERSONALE PER LE PULIZIE DELLA SCUOLA La legge di Bilancio dovrebbe prevedere l’assunzione di 12, alcuni dicono 18 mila, addetti esterni che lavorano nelle pulizie delle scuole pubbliche. Ma le assunzioni dovrebbero scattare il 1 gennaio 2020.

REDDITO DI CITTADINANZA La Manovra dispone che ci siano i fondi, ma è ancora tutto da costruire il decreto che disciplinerà la misura. Inizialmente lo stanziamento previsto era di 9 miliardi, finanziato per 6,7 miliardi in deficit e per il resto reindirizzando i fondi del REI che andrà a sparire. Nel documento inviato a Bruxelles, il governo gialloverde stima ora di spendere 1,9 miliardi in meno. Secondo Palazzo Chigi, ciò è dovuto al fatto che - scrivendo la norma - ci si è accorti che si spenderà meno perché partirà dopo (a marzo, dice Di Maio) e non la richiederanno tutti gli aventi diritto. Negli stanziamenti rientrano anche i fondi per riformare i Centri per l'impiego. Ripartendo questi fondi, dice l'Osservatorio sui conti pubblici di Carlo Cottarelli, tra i 6 milioni di tessere elettroniche che Di Maio ha promesso di stampare, il contributo effettivo potrebbe esser vicino ai famosi (e criticati) 80 euro di Matteo Renzi.

QUOTA 100 PER SUPERARE FORNERO Partita per "scardinare" la riforma della più nominata ministra della storia, la riforma ha via via perso fondi per il forte scetticismo europeo, che la teme più del Reddito di Cittadinanza come pericolosa nel lungo termine per la tenuta dei conti pubblici (oltre che di dubbia utilità sul ricambio generazionale al lavoro). Agli oltre 10 miliardi reperiti per evitare l'infrazione, la bandiera di Salvini contribuisce con una sforbiciata da 2,7 miliardi: il contributo maggiore. Anche in questo caso, si attende la struttura definitiva della norma che dovrebbe concedere di andare in pensione con 62 anni + 38 di contributi. Paradossalmente, per ridurre il conto il governo ha cercato escamotage per rendere meno attraente la norma. Che, innanzitutto, non si pone come strutturale ma ha vita (per ora) di tre anni. Per disincentivare l'esodo si sono introdotti il divieto di cumulo con redditi sopra 5mila euro e il meccanismo delle fiestre: l'assegno previdenziale arriverà tre mesi dopo l'effettiva maturazione dei requisiti, che salgono a sei mesi per i dipendenti pubblici. La platea prevista dovrebbe esser intorno a 350mila persone.

PENSIONI D'ORO L'intervento c'è e non è strutturale, per non incappare in problemi di costituzionalità, ma un "prelievo di solidarietà" della durata di cinque anni e limitato alle pensioni "calcolate con metodo retributivo". I termini del taglio (le % sono le aliquote marginali applicate alla parte eccedente le soglie): 100-130mila euro 15%; fio a 200mila 25%; fio a 350mila 30%; fio a 500mila 35%; oltre 500mila 40%. Al netto degli efftti ficali, il risparmio previsto si aggira tra i 76 e i 90 milioni di euro l'anno. Ben più cospicuo - per le casse dello Stato - il risparmio promesso a Bruxelles grazie al parziale congelamento dell'indicizzazione degli assegni (a partire da quelli sopra 3 volte il minimo) all'inflazione: si va da 253 milioni previsti nel 2019 a 1.228 nel 2021.

AUMENTO PENSIONI MINIME Il governo intende portare il livello delle pensioni minime e di invalidità a 780 euro. Nello stesso tempo blocca l'adeguamento all'inflazione di tutte le pensioni superiori ai 1500 euro netti.

INAIL Un emendamento al Senato prevede il taglio delle tariffe di contribuzione da parte delle aziende all'Istituto degli infortuni sul lavoro. I minori costi a carico delle imprese sono stimati in 410 milioni per l'anno 2019, 525 milioni per l'anno 2020, 600 milioni per il 2021. Tra le fonti di copertura ci sono minori stanziamenti per i programmi di prevenzione e sicurezza sul lavoro, ma nel complesso l'istituto eroga meno prestazioni di quel che le imprese versano e ha quindi un tesoretto da ridistribuire.

TRUFFATI DALLE BANCHE Con i soldi derivanti dai conti dormienti, che dopo vent'anni diventano dello Stato, si finanzia il fondo  che dovrebbe erogare i rimborsi ai risparmiatori rimasti invischiati nei recenti crac bancari: 525 milioni nel triennio. Le associazioni hanno denunciato che le norme non cambiano la sostanza per i loro portafogli, nell'ultimo incontro al Mef sono stati rassicurati: tutti gli obbligazionisti delle banche finite in risoluzione e in liquidazione che hanno comprato titoli allo sportello riceveranno rimborsi di almeno il 90% delle perdite subite.

BOLKESTEIN Con una modifica alla Manovra si esentano per 15 anni gli stabilimenti balneari dalla direttiva europea, che prevede il bando per le concessioni. Per gli addetti ai lavori è un successo, sul quale avevano puntato molto la Lega e il ministro Centinaio. Per i Verdi di Angelo Bonelli un atto grave: "Si prorogano le concessioni demaniali senza adeguane i canoni che vengono pagati allo Stato, che sono ridicoli: attualmente si pagano solo 1,27 euro metro quadro/anno per la parte non ricoperta da strutture. Ricordo, ad esempio, che il Twiga della Santanché paga 16 mila euro all'anno a fronte di una pagoda che viene affittata a ben 1000 euro al giorno", ha denunciato. E la Ue storce il naso: dalla Corte di Giustizia è fitrata contrarietà perché la norma sarebbe in disaccordo col Trattato.

FONDI DI RICERCA La norma, inserita alla Camera dei deputati, incrementa il Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e degli istituti di ricerca vigilati dal Ministero dell'istruzione di 10 milioni di euro per il 2019. Un altro comma prevede l'assunzione di 1.000 ricercatori, fianziata con 20 milioni il prossimo anno e 58 quello dopo. Tra gli ultimi correttivi, è stato defianziato per 75 milioni per il 2019 il Fondo per favorire lo sviluppo del capitale immateriale, la competitività e la produttività.

AUTO ELETTRICHE L'ecotassa/ecobonus sta cambiando al Senato. I 6mila euro per acquistare l'auto elettrica ci sono, ma solo se si porta una vettura a rottamare e si acquista un veicolo (sotto i 45mila euro di valore) con emissioni di biossido di carbonio per chilometro tra 0 e 20. Si scende infatti a 2.500 euro tra 21 e 70 CO2 g/km. In assenza di rottamazione, l'incentivo scende rispettivamente da 4mila e 1.500 euro. Per finanziare la misura arriva un fondo con una dotazione da 60 milioni. Il testo prevede anche una detrazione al 50% (fino a 3mila euro) per chi installa colonnine di ricarica dei veicoli, non accessibili al pubblico. Sul lato opposto, quello della tassa, dal primo marzo e fio alla fie del 2021, sarà così modulata: 1.100 euro per emissioni tra 161 e 175 g/ km, 1.600 euro fio a 200, 2mila euro fio a 250 e 2.500 sopra i 250 g/km. La versione originaria partiva con 150 euro per le emissioni sopra 110 grammi al chilometro di CO2.

TAGLIO AI FONDI DELL'EDITORIA Il governo vuole azzerare in quattro anni le attuali assegnazioni del fondo dell'editoria costituito presso la presidenza del Consiglio. Verrebbero cancellati i fondi a giornali come Manifesto, Avvenire, Libero, Il Foglio e molti giornali diocesani o di nicchia. Ma il fondo non verrebbe cancellato.

SPESE MILITARI Il governo annuncia mezzo miliardo di tagli. Ma le opposizioni rispondono subito con la clamorosa retromarcia del governo, e dei grillini in particolare, sull'acquisto dei caccia da combattimento F-35.

TEMPO PROLUNGATO NELLE SCUOLE PRIMARIE Il governo vuole il tempo prolungato in tutte le scuole primarie. Ma finora nelle varie bozze di legge di Bilancio non ci sono risorse aggiuntive e il ministro per l'Istruzione ha detto che "ci si scalda con la legna che si ha".

SISTRI Il governo vuole abolire il sistema di tracciamento dei rifiuti per le imprese. I lavoratori del Sistri manifestano davanti al ministero dell’Ambiente.