Nonostante i dati allarmanti del Census, la comunità italo-americani è numericamente ben presente negli USA. Secondo i dati più recenti, la percentuale di discendenti dei primi emigranti in tutti gli Stati Uniti toccherebbe il 5,50%, settimi in un graduatoria che vede l'origine tedesca al primo posto.

Gli italo-americani nel 2015 erano 17.285.619, in crescita rispetto ai 15.638.348 del 2000. La maggior percentuale è concentrata nel Nord-Est degli Stati Uniti (vi risiede il 14,1% del totale), se invece si va a guardare i singoli stati, gli italo-americani sono il gruppo predominante in Rhode Island (19%), ma rappresentano una larga parte della popolazione anche in altri stati a cominciare dal Connecticut (18,6%), poi New Jersey (17,8%), New York (14,4%), Massachusetts (13,5%), Pennsylvania (11,5%) Delaware (9,3%) e Nevada (6,6%).

E ci sono Little Italy sparse in tutto il territorio americano: se diverse si trovano a New York, dalla più celebre, a Manhattan, anche se ormai è rimasto quasi solamente il nome, gli italo-americani stanno scomparendo (c'è ancora a ricordarne l'origine la Festa di San Gennaro e qualche ristorante) fino ad Harlem, Brooklyn, Bronx, Queens e Staten Island, altre famose 'Piccole Italia' si trovano a Chicago e a Baltimore, ma anche a Omaha nel Nebraska e a San Diego in California.

In città grandi, come appunto New York oppure Boston (la conosciutissima North End dove si può trovare ancora qualcuno che parla italiano), ma anche in più piccole come possono essere Schenectady, stato di New York, oppure Erie in Pennsylvania.