Il prossimo 18 gennaio ricorreranno cento anni esatti dall'apertura dei lavori della Conferenza di pace di Parigi che segnava, di fatto, l'ultimo tragico capitolo della Prima Guerra Mondiale. Tra le potenze vincitrici che sedevano al tavolo c'era anche l'Italia di Vittorio Veneto. Tra i due momenti, molte storie dimenticate eppur tragiche, come quelle dei tanti soldati che subirono processi sommari dai tribunali militari di guerra e finirono sotto il piombo dei plotoni d'esecuzione. Circa un migliaio i giovani passati per le armi, fucilati, in seguito a episodi non sempre documentati ma collegati ad accuse di violazione del codice militare di guerra dell'epoca.

IL DDL DELLA SENATRICE ROJC (PD)
A palazzo Madama la senatrice del Pd Tatjana Rojc ha depositato un ddl (firmato anche da Gianclaudio Bressa, delle gruppo Autonomie) con le "disposizioni per la riabilitazione storica degli appartenenti alle Forze armate italiane condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della Prima Guerra Mondiale".

"QUESTIONE DI PIETAS E MEMORIA"
All'agenzia di stampa Adnkronos, l'esponente del partito democratico, scrittrice, critica letteraria e nipote di un soldato austroungarico, spiega: "Si tratta di un migliaio di persone, giovanissime, finite in un meccanismo più grande di loro e che è giusto siano ricordate fra i caduti italiani della Grande guerra. E' una questione di memoria, e di pietas, molto importante specialmente per diversi paesi di montagna dove il ricordo della Grande guerra è molto intenso. E credo abbia una valenza universale, in grado di superare le differenze tra i partiti".