Una proposta di legge del Partito democratico chiede al Governo di agire immediatamente per tutelare i 700.000 cittadini italiani residenti del Regno Unito che, in caso di mancato accordo sulla Brexit, a marzo rischiano di ritrovarsi scoperti da diritti finora goduti. Presentato oggi a Palazzo Marino, il provvedimento sollecita l'esecutivo a prepararsi alla richiesta di un adeguamento normativo nazionale in caso di Brexit senza intesa, possibilmente tramite un decreto, per velocizzare i tempi. Riconoscimento dei titoli di studio, professionalità acquisite in Gran Bretagna, cure sanitarie, questioni legate alla libera circolazione delle merci o modalità di business per le nostre aziende, sono solo alcuni dei temi, finora tutelati da principi collegati all'appartenenza alla casa comune europea, che potrebbero "saltare" dal 29 marzo. "Lanciamo un grido d'allarme da Milano con schieramento bipartisan - afferma la deputata del Pd Lia Quartapelle- siamo molto preoccupati che il Governo non si stia dotando di strumenti per far fronte a eventualità che sembra sempre più vicina. C'è una sottovalutazione degli effetti che la Brexit comporta". Quartapelle sottolinea che, se non c'è un'intesa, migliaia di cittadini rischiano di "veder svanire i propri diritti di europei ed essere equiparati a cittadini cinesi, ugandesi o di qualsiasi altro Paese extracomunitari".