Un barcone carico di migranti è naufragato al largo delle coste libiche. Si teme una vera e propria strage. Tre migranti sono stati infatti salvati dalla Marina italiana, intervenuta sul posto con due zattere e un elicottero. Ma a quanto pare, secondo le testimonianze dei superstiti, a bordo erano in 120, tra cui molte donne e bambini. Lo ha riferito L'Organizzazione internazionale per le migrazioni che ha ascoltato i tre naufraghi - due sudanesi e un gambiano - trasferiti e curati a Lampedusa.

NESSUNA TRACCIA DEL GOMMONE
In un primo momento si era parlato dell'avvistamento di un gommone di cui però, non sono state trovate tracce: l'operazione di soccorso, sotto il coordinamento libico, "si è conclusa dopo l'intervento di un elicottero della Marina Militare italiana, che ha tratto in salvo tre naufraghi; una nave mercantile dirottata dai libici, giunta in zona, ha effettuato un'attività di ricerca non trovando però alcuna traccia del gommone".

IL RACCONTO DEI NAUFRAGHI
Hanno riferito, spiega il portavoce dell'Oim, Flavio Di Giacomo, di essere partiti giovedì in 120, le persone via via sono cadute e la maggior parte annegate. Tra loro dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d'Avorio e Sudan. I tre, che sono traumatizzati e sotto choc, ma in buone condizioni di salute, hanno raccontato di essere rimasti tre ore in acqua, prima di essere recuperati, assistendo alla tragedia.