Aurelio De Laurentiis senza freni in una lunga intervista concessa al New York Times, raccolta dal corrispondente inglese Rory Smith in occasione della decisiva sfida di Champions League giocata dal Napoli a Liverpool. Dalle colonne di uno dei più autorevoli quotidiani statunitensi il presidente partenopeo ha attaccato Lega e Figc: "Chi arriva ultimo andrebbe multato, ma che ci fa il Frosinone in A?", le prime considerazioni del vulcanico patron.

"Finisci primo, prendi 100 milioni di euro per esempio. Da secondo guadagni 50 milioni e così via. Ma se finisci ultimo, paghi una multa", la rivoluzionaria idea di De Laurentiis. "Club come il Frosinone non attirano fan, né interessi, né emittenti nel campionato. Arrivano, non cercano di competere e tornano indietro. Se non possono competere, se finiscono per ultimi, dovrebbero pagare una multa. Non dovrebbero ricevere denaro per il fallimento".

Quindi una considerazione quasi di natura filosofica: "La promozione e la retrocessione sono la più grande idiozia nel calcio. Soprattutto quando anche la Uefa ha cercato di costringere i club a rispettare le regole del fair play finanziario. Le società dovrebbero essere strutturate geograficamente, in modo che possano essere autosufficienti. Se non possono sopravvivere finanziariamente, se non possono essere autosufficienti, dovrebbero essere espulse".

Quindi sulla possibilità di rilevare altri club: "Avrei voluto comprare una squadra a Londra che giocasse la Premier, ma non abbiamo mai trovato l'occasione. Anche la Mls mi interessava. Ho trascorso mesi a esaminare le proposte a Baltimora, Detroit e Las Vegas, ma sono stato scoraggiato dal costo di una squadra: oltre 150 milioni di dollari, più le spese di un nuovo stadio".

Non si è fatta attendere, intanto, la replica del presidente del Frosinone Maurizio Stirpe: "Mi sembrano dichiarazioni di una persona che ha la sindrome di Napoleone. Nella vita ancora prima che nel calcio serve rispetto e io qui non ne vedo: invece bisognerebbe averne sempre per gli avversari, lo sport deve insegnare questi valori. Se invece insegna prepotenza queste dichiarazioni si commentano da sole: arrivano da parte di persone che non hanno vinto niente".