Il deputato Gigi Casciello torna a chiedere chiarezza sulla pratica che ha riconosciuto all’attuale vicepremier Luigi Di Maio il tesserino da giornalista pubblicista. E lo fa all’indomani dell’ultima prolusione anti-giornali pronunciata dal ministro del Lavoro, in Abruzzo.

In una nota, Casciello tuona: “Di Maio fa la lista dei buoni e dei cattivi tra i giornali e i giornalisti ma ci dimostri che lui nella “lista” dei giornalisti può starci davvero”. E aggiunge: “Il Ministro Di Maio non si nasconda dietro la mancata concessione dell’accesso agli atti da me avanzata (e negatami) all’Ordine dei Giornalisti per verificare la documentazione che gli ha permesso di essere iscritto all’albo dei Giornalisti – elenco pubblicisti e, come già chiesto durante i lavori parlamentari, ci mostri piuttosto gli articoli pubblicati e le relative ritenute d’acconto per le retribuzioni ricevute come previsto dalla legge”.

Il parlamentare di Forza Italia Casciello conclude: “Se Di Maio non ha nulla da nascondere lo faccia, ci mostri la sua copiosa produzione giornalistica e soprattutto spieghi a quanti, come me, si chiedono come abbia fatto a conciliare il reddito zero con i pagamenti ricevuti per le sue prestazioni giornalistiche e senza i quali non avrebbe mai potuto essere iscritto all’Ordine dei giornalisti”.