E' Torino, dopo Roma e Bologna, la città scelta per la terza tappa della "Run for Mem", la "corsa per la Memoria verso il futuro", organizzata dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, che si è corsa questa mattina per le vie del capoluogo piemontese.

TESTIMONIAL DELLA CORSA UN SOPRAVVISUTO
Testimonial della corsa l'82enne Shaul Ladany, podista olimpionico israeliano, sopravvissuto al lager nazista di Bergen Belsen ed all'eccidio degli atleti israeliani avvenuto alle Olimpiadi di Monaco del 1972. "Una vicenda umana la sua - sottolineano gli oganizzatori - che lo rende un testimone d'eccezione". "La corsa - spiega l'Ucei - nasce con l'intento di ricordare i drammatici eventi della Shoah e della seconda guerra mondiale, lanciando al contempo un messaggio positivo, di speranza, veicolato dalla forza gioiosa e vitale di una giornata all'insegna dello sport condivisa con tutta la cittadinanza".

DUE I PERCORSI DELLA RUN FOR MEN
Due i percorsi della "Run for mem": una corsa sportiva di 8 km ed una "stracittadina" di 4. Ogni tappa è stata collegata con un evento storico legato alla memoria dei tragici eventi, che hanno riguardato Torino e la comunità ebraica, durante l'ultimo conflitto mondiale. La prima tappa, dopo la partenza da piazza Madama Cristina, ha toccato la Sinagoga di Torino, dove era previsto un momento di letture relative alla memoria degli allievi della scuola secondaria "Emanuele Artom". Gli atleti hanno quindi raggiunto, la stazione ferroviaria di Porta Nuova, da dove durante la seconda guerra mondiale, dal binario 17, partirono i convogli con i deportati destinati ai campi di transito o direttamente ai lager nazisti.

DI CORSA TOCCANDO I LUOGHI DEL DOLORE
Qui sono stati letti alcuni brani da "Se questo è un uomo" di Primo Levi, a cura dell'attrice Ayelet Lagorio. Terza tappa in Piazza Cln, dove sorgeva l'albergo Nazionale che, durante l'occupazione tedesca fu sede del Comando della Gestapo. Poi la corsa è proseguita fino al rettorato dell'ateneo torinese ed in via Asti, sede dell'ex Caserma La Marmora, dove, dopo gli eventi dell'8 settembre 1943, si stabilì il quartier generale dell'Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana e che divenne tristemente nota come luogo di detenzione, tortura ed esecuzione di prigionieri politici, dissidenti e antifascisti, fino alla liberazione da parte delle truppe partigiane nella notte tra il 27 ed il 28 aprile 1945.

LA TAPPA CONCLUSIVA
La corsa ha toccato, infine, altri punti significativi della città, come la Mole Antonelliana, piazza Carlo Emanuele, sede dell'ex ghetto, per rientrare su piazza San Carlo, dove sono stati previsti altri momenti di letture relative alla memoria.