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Crisi in Venezuela, l’Uruguay: “Sì a nuove elezioni e a un corridoio umanitario, nessun riconoscimento per Guaidò”

Sì a nuove elezioni in Venezuela, via libera all'apertura di un corridoio umanitario, ma nessun riconoscimento per Juan Guaidò, l'autoproclamato presidente ad interim del paese in contrapposizione a Nicolas Maduro: questa la posizione ufficiale dell'Uruguay, ribadita in conferenza stampa dal ministro degli esteri Rodolfo Nin Novoa.

"Guaidò non ha controllo sul territorio, sui ministeri o la polizia - ha ribadito il ministro - Può ottenere questo controllo solo attraverso un intervento straniero che Guaidò continua a chiedere e che si scontra con la posizione granitica di tutta l'America Latina. Riconoscere questo governo sarebbe un atto irresponsabile e senza una soluzione di dialogo il Venezuela va verso uno scontro armato di conseguenze imprevedibili".

Secondo Nin Novoa "Maduro è un governante eletto da nove milioni di persone, con una percentuale superiore a quella che ha portato al governo Donald Trump, Theresa May o Pedro Sanchez. In Venezuela, d'altro canto, c'è una crisi della democrazia e una crisi umanitaria e ci sono prigionieri politici".

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