La libertà di stampa e la sicurezza dei cronisti in Italia sono "chiaramente" deteriorati nell'ultimo anno. Lo denuncia il Consiglio d'Europa, organizzazione esterna alla Ue che si occupa della tutela dei diritti umani nel continente, dal Portogallo alla Russia, in un rapporto commissionato a 12 organizzazioni che gestiscono la piattaforma dell'Assemblea per la protezione del giornalismo.  Tra l'altro secondo Strasburgo, "la maggior parte degli allarmi registrati si sono verificati  dopo l'insediamento del nuovo governo, il 1 giugno 2018".
Il rapporto fa anche i nomi di chi ritiene responsabile del clima in Italia: Luigi Di Maio e Matteo Salvini.  "I due vicepremier - si legge nel testo - esprimono regolarmente una retorica particolarmente ostile a media e giornalisti sui social". E ancora, "tra le altre cose Salvini ha minacciato di togliere la scorta al giornalista Roberto Saviano, nonostante siano note le minacce di morte che ha ricevuto da parte delle organizzazioni criminali".
Mentre "Di Maio ha insultato i giornalisti dopo il processo al sindaco di Roma, Virginia Raggi, e ha dato inizio a una politica per abolire i fondi pubblici alla stampa". Il che ha portato l'Italia ad essere "uno dei paesi col più alto numero di segnalazioni nel 2018" per attacchi e minacce a giornalisti: "Tredici, come in Russia".
Una situazione di "crescente violenza" contro la stampa che il Consiglio d'Europa definisce "particolarmente preoccupante".  La situazione in Italia, peraltro, contribuisce a un clima di intimidazione e di rischio per l'incolumità dei giornalisti in tutto il continente che porta la libertà di stampa a una fragilità "mai riscontrata dalla fine della Guerra fredda".