"Non ho mai tesserato giocatori minorenni, né tantomeno irregolari. Ho tesserato tre giocatori di origine nigeriana, già presenti in Italia da tempo, quando erano già maggiorenni e dotati di regolare permesso di soggiorno, rilasciato dalla questura, peraltro non traendone alcun beneficio economico. Sono convinto che la documentazione depositata oggi sarà sufficiente a fornire tutti i chiarimenti". Così Giovanni Plotegher, presidente del Valdivara 5 Terre, al termine dell'interrogatorio di garanzia questa mattina in tribunale alla Spezia nell'ambito dell'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sull'arrivo, dal 2013 al 2017 in Italia, di tredici calciatori nigeriani dell'accademia di Abuja fondata dal proprietario dello Spezia, Gabriele Volpi. Plotegher, che assieme al presidente e all'amministratore delegato dello Spezia, Stefano Chisoli e Luigi Micheli, è stato raggiunto dal provvedimento cautelare dell'inibizione per un anno dallo svolgere attività all'interno di società sportive, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato al gip Mario De Bellis alcune dichiarazioni spontanee tese a sottolineare la propria estraneità in merito al tesseramento, da parte della sua società di tre giovani calciatori nigeriani. "I tre giovani furono tesserati nel novembre 2017, previo controllo della documentazione e inoltro di una domanda preliminare alla Figc - spiega Plotegher - dopo il nulla osta della Federazione, il Valdivara 5 Terre li tesserò per la stagione 2017/2018, alla fine della quale i medesimi si svincolarono automaticamente, il 30 giugno 2018. Assieme ai giocatori vennero tesserati come dirigenti del Valdivara anche i loro tutori, al fine di agevolare l'inserimento nella società, una prassi spesso utilizzata nelle societa' dilettantistiche. Non si può certo dire che il Valdivara 5 Terre abbia tratto vantaggi, le spese per garantire ai giocatori vitto e alloggio sono state ben superiori ai benefici economici ricevuti".