Processo fermo: nessuno capisce cosa dice l'imputato. I giudici del Tribunale collegiale di Belluno, dopo quasi tre mesi, non riescono a trovare un “interprete” di casertano stretto. E un processo per violenza sessuale, vittima la compagna dell'imputato, è al palo. L’"interprete" dovrebbe trascrivere 26 ore di registrazioni di insulti, aggressioni accompagnate da frasi idiomatiche e parolacce, tutte indirizzate dall'imputato, A.C., 37enne casertano, contro la ex compagna. La consulente della Procura ne ha trascritte una parte, ma è di Salerno e ha dovuto abbandonare l'impresa, non riuscendo a sciogliere le espressioni in casertano stretto. In questi giorni però è arrivato al comando dei carabinieri di Belluno un appuntato di Caserta, i giudici sperano in una svolta. Il carabiniere, appena arrivato, è stato portato in aula. Ha giurato di fronte ai giudici e si è preso 90 giorni per tradurre le registrazioni. "Il traduttore salernitano non capisce il casertano... e il processo è da rifare", questo il titolo del Gazzettino, il primo a dare la notizia, con un articolo della cronista di giudiziaria, Olivia Bonetti, che ha ricostruito punto per punto tutto l'iter del processo bloccato.