“Ho forti dubbi e perplessità sulla convenienza della Tav. Non sono affatto convinto che questo progetto, risalente a 10 anni, sia ciò di cui ha bisogno d’Italia”. Sono le parole del premier Giuseppe Conte, che, oggi, in conferenza stampa, ha fatto il punto sulla Torino-Lione.

Confermato lo “stallo” del governo, con M5s e Lega che hanno posizioni diverse sulla Tav. “Al tavolo di ieri, andato avanti fino a notte fonda, si sono confrontati diversi orientamenti politici che rimangono su posizioni contrapposte: la Lega è favorevole alla Tav, il Movimento 5 Stelle contrario”.

Conte spiega che, alla luce dell’analisi costi benefici, una decisione politica (“con la P maiuscola”) sarà presa solo “nell’interesse dei cittadini italiani”. Poi aggiunge che “l’unica strada è condividere dubbi e perplessità con i partner del progetto, ovvero Francia e Ue”.

E torna ad affrontare la questione del criterio di finanziamento, ritenuto “iniquo” poiché l’opera è “finanziata in buona parte dall’Italia, in modo più modesto dalla Francia e quindi dalla Ue, pur essendo la nostra tratta più contenuta”.

Secondo il presidente del Consiglio, gli elementi negativi superano quelli positivi: su tutti il fatto che “i flussi del trasporto risulterebbero inferiori rispetto ai calcoli precedenti”. E, ancora, il rischio che l’opera risulti poco funzionale una volta terminata. “I lavori dovrebbero finire nel 2030, ma è una chimera. Intanto il sistema dei trasporti si sarà evoluto…”.

Infine il premier esclude una possibile crisi di governo: “Sarebbe assurdo. Anche ieri notte non abbiamo litigato: è stato un confronto schietto e serrato”.