Rossa di vergogna. La linea della Metro di Milano, colpita da non improvvisa pazzia. Per la terza volta dall’inizio dell’anno. Clamorosi autogol nella città che dovrebbe rappresentare il massimo dell’efficienza italiana in materia di servizi. La Milano più europea del Paese, la mittleuropea dei treni della Metro che scompaiono dai radar. I software sotto accusa. Sabato l’ultimo episodio: lo stop improvviso sulla linea 1, poco dopo le quattro del pomeriggio, alla fermata Cadorna, il sabato del carnevale ambrosiano. La stazione dei più importante snodo metropolitano di Milano. Da qui partono i treni per le destinazioni verso le altre province. Il risultato della brusca, improvvisa frenata? Intanto, nove passeggeri feriti, tra questi due bambini. Di uno e otto anni, trasportati all’ospedale in codice verde. In codice giallo una signora che si è rotta una gamba. "Ha frenato all’improvviso e siamo caduti per terra, tutti", informa i giornalisti il passeggero che tiene un pezzo di ghiaccio sulla guancia. Fortunato lui, rispetto ad altri: se l’è cavata con un’ammaccatura. Incidenti assurdi, pazzeschi, al ritmo di uno al mese. Il primo alla fermata di Loreto, sulla linea 2, la Verde: frattura al bacino per un signore di 57 anni. Immediata la spiegazione: "Il treno stava viaggiando a una velocità superiore rispetto a quella consentita in quella tratta". Lo scatto del blocco è conseguente, in casi come questo. Qualcosa di diverso però è accaduto sulla linea Rossa il 6 febbraio. Dodici passeggeri contusi per lo stop improvviso del treno "a causa dell’anomalia di una delle fotocellule delle porte automatiche anti suicidi installate in banchina, che ha azionato il sistema di emergenza". Situazioni definibili comunque paradossali, grottesche, ridicole. I bachi nel sistema a provocare grave imbarazzo fra i tecnici. Sbigottita anch’essa dai ripetuti inammissibili scandalosi stop dei treni della Metro, l’Atm assicura di essere già al lavoro. Intento lodevole, ma l’Azienda Tranviaria Milano quale spiegazione ritiene di dare alla cittadinanza incredula e preoccupata, in particolare alla clientela, l’immenso popolo dei fruitori quotidiani del servizio? Sarebbe un guasto a un sensore la causa dell’incredibile pericoloso impasse.

Il sensore avrebbe azionato un binario occupato, quando invece era libero, azionando all’improvviso il sistema di emergenza. Il circuito avrebbe percepito un ostacolo, una presenza sui binari che invece non c’era. Una motivazione che ha dell’incredibile, riferita però al terzo episodio. Negli altri casi sotto accusa è finita anche la velocità. Atm studia come ammorbidire la frenata. "Sono in corso approfondimenti necessari, anche per quanto riguarda l’ultimo inconveniente". L’anno scorso gli incidenti furono sei. Quaranta passeggeri feriti. Il numero degli incidenti e le conseguenze denunciano con chiarezza che la Metro milanese è titolare di problemi finora sottovalutati. Oppure non risolti. Quindici novembre scorso: una donna scende sui binari all’altezza della stazione di Loreto. La circolazione sulla linea viene interrotta. Decisione opportuna, logica, condivisibile in pieno, e senza possibilità di alternativa. Ma alla ripresa del traffico, ecco due incidenti. Il primo alle otto all’altezza della stazione di Bonora; il secondo a Palestro, alle 14:30, sempre per improvvisa frenata. Bis in serie stavolta inspiegabili. E così, sabato, a causa di un sensore guasto, è entrata in funzione la frenata d’emergenza automatica, che serve per proteggere il treno, "anche se alla guida c’è il macchinista".

Restano i precedenti, originati da una falla nel sistema computerizzato. Treni in corsa spariti dai sensori e poi ricomparsi all’improvviso. Cose folli, non ammissibili in quest’epoca di perfezione tecnologica. Ipotizzato anche un attacco al sistema informatico all’Atm, che avrebbe paralizzato i siti dell’azienda dei trasporti milanesi. Troppi incidenti in un momento particolarmente agitato: la giunta del sindaco Sala vorrebbe aumentare il biglietto a due euro ("per alzare ancora di più la qualità", pensa te). Gli incidenti e il provvedimento minacciato dal Comune di Milano hanno provocato la fuga dall’Atm di importanti uomini del management. Laddove è stato richiesto l’intervento/collaborazione degli ingegneri del Politecnico. È prevista la messa a punto di "un freno più morbido e graduale". In grado di provocare l’impedimento della cosiddetta "frenata netta", che coinvolge le linee di più antica nascita, la 1 e la 2. Sulla 1 è in funzione il nuovo sistema di segnalamento 20H, che ha permesso di trasportare oltre 100mila passeggeri in più al giorno. Purtroppo, però, dopo anni di assestamento è tornato a dare problemi nel 2018. I sindacati li attribuiscono alla presenza di funzionari improvvisati nelle sale operative, dirigenti che non dirigono e la linea di comando che non funziona". Boh, c’è da essere completamente basiti. È semplicemente assurdo che vi siano problemi alla luce dei numeri sopra citati. La Metro di Milano serve oltre 750 milioni di persone l’anno.