AMBOISE - Un Leonardo introverso e malinconico si intravede tra l' enorme mole di disegni, bozzetti, studi e progetti a volte visionari custoditi in quell'immenso scrigno che è il Codice Atlantico. A mettere in luce questo aspetto, spesso sovrastato dalla grandezza dell'artista di Vinci nelle discipline più disparate, dalla scienza all'architettura, dall'idraulica alle macchine per il volo, è il pittore italiano Corrado Veneziano, chiamato dalla Francia a partecipare ad Amboise alle celebrazioni del Cinquecentenario dalla morte.

Nella cittadina della Loira dove Leonardo trascorse gli ultimi tre anni Veneziano porterà la sua rilettura personale del Codice Atlantico in trenta tele esposte dal 24 maggio al 7 giugno proprio nella chiesa di Saint Florentin, che accolse le spoglie del genio del Rinascimento."Sono sorpreso e lusingato - dice -. Le mie opere, ancorché fedeli al Codice, vogliono dare una visione in chiave fantastica, poetica e diversa di Leonardo e del suo sguardo plurale e curioso sul mondo".

Dal gigantesco lavoro di studio e di analisi svolto da Leonardo l'essere umano appare immerso nella Natura e nelle regole che la governano, divenendone il riflesso. "L'uomo speculum dell'Universo", è appunto il titolo della mostra, curata da Niccolò Lucarelli, che presenta tele anche di grandi dimensioni, fino a tre metri per due, in cui a fare da sfondo costante è il firmamento, il cielo blu e stellato di notte o dorato all'alba, "che ci proietta in uno spazio più profondo". Parole e disegni, frasi e schizzi sono estrapolati dalle pagine di Leonardo; i disegni del Codice "restituiscono modernità e scientificità alle tele: bulloni, ruote, pilastri, archi, ponti, tramezzi, cannoni di artiglieria, dighe per incanalare corsi d'acque".

Echi di De Chirico, Mirò, Kandinskij e Chagall affiorano tra le evocazioni più esplicite dei classici leonardeschi come l'Ultima Cena, la Battaglia di Anghiari, l'Uomo Vitruviano. "Ho cominciato ad approfondire nel 2017 i simboli e i segni del Codice - dice Veneziano -. Lo scorso giugno ho scritto al Comune di Vinci, al ministero e ad Amboise proponendo il mio lavoro. Dalla cittadina francese, che fa parte del comitato per le celebrazioni con l' Associazione Avec, Amboise e Vinci gemellate per gli scambi culturali, hanno subito mostrato interesse. A fine novembre mi hanno dato l'ok. Il mio progetto si inserisce in un programma di iniziative di estremo rigore scientifico". Aver esaminato il Codice - 12 volumi, 1119 fogli autografati e 1751 disegni di macchinari redatti dal 1478 al 1519 - ha permesso all'artista italiano di cogliere dettagli intimi sparsi da Leonardo tra migliaia di schemi, numeri e formule algebriche.

"Nel foglio 110 - spiega - c'è il volto di una donna che ricorda la Gioconda, e le parole 'Tu dimmi' e in caratteri più piccoli 'dimmi come sono le cose passate', quasi una riflessione sulla fugacità del tempo. Nel foglio 118, vicino al profilo di un uomo dallo sguardo profondo, si legge la parola 'fato'. L'ho intitolato 'L' uomo che dialoga con il fato', per invitare ad apprezzare Leonardo non solo come geometra, architetto e tecnico, ma anche per questa sua introversione". Corrado Veneziano, 60 anni, lucano di Tursi trapiantato a Roma, insegna arte, lingua e cultura italiana al Conservatorio di Santa Cecilia. Ha cominciato a dipingere da bambino.

A lanciarlo sulla scena della grande arte è stato nel 2013 Achille Bonito Oliva in occasione di una sua mostra in una galleria di Roma. Ad incoraggiarlo ha contribuito l' antropologo Marc Augè presentando a Parigi i suoi quadri dedicati a Dante Alighieri. Altro incontro importante nel 2014 a Bruxelles con il sociologo Derrick De Kerckhove, per una mostra all'Istituto italiano di Cultura.

L'ultima esposizione nel settembre 2017 in Cina alla Galleria Nazionale di Arte moderna di Lanzhou. Dopo la "chiamata" in Francia per le celebrazioni leonardesche, per l' artista italiano si sono create nuove opportunità. La Nasa avrà le sue opere a Washington in occasione del convegno annuale in programma nel prossimo novembre. A settembre - invitato dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova - porterà i suoi quadri al Festival delle Scienze.

Dieci delle 30 tele destinate ad Amboise saranno visibili in anteprima il 23 e 24 marzo, nella sede della Banca d'Italia a Bari per le giornate del Fai. "La Francia è storicamente una nazione sorella - osserva Veneziano a proposito dei recenti contrasti con l'Italia su questioni politiche e sulla concessione proprio delle opere d' arte per le celebrazioni -. La vicenda stessa di Leonardo lo dimostra: vi si trasferì portando con sé la Gioconda. Non servono le piccole gelosie ma segnali di vicinanza a dispetto di chi vuole giocare sui confini e sulle separazioni. L'arte va oltre i muri".

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