La passione e la maestria che si tramandano di generazione in generazione. E che diventano arte da esportare in tutto il mondo. Chiaiano, periferia nord di Napoli. A due passi da Scampia, dalle Vele, da quella che ormai - al di là dei confini regionali – viene (ingiustamente e impropriamente) identificata come terra di Gomorra.

Troppo comodo raccontare il male, il brutto, il marcio. Perché c’è una periferia che lotta, suda e s'ingegna. Soprattutto, lavora. E lavora talmente bene da essere sinonimo d’eccellenza, motivo di vanto. Del made in Naples, ancor più che del made in Italy.

‘Artigiano del guanto’ è una romantica avventura intrapresa cinque lustri fa da Giovanni Ricciardiello, ‘o masto. Passano gli anni, cambiano i tempi e le esigenze del mercato: insomma, bisogna adeguarsi. Giovanni, storico esponente della tradizione degli antichi guantai partenopei, viene così affiancato dai figli: Francesco, Mimmo e Flora. C’è un pubblico 2.0 da conquistare, dopo aver fatto già innamorare dei propri guanti le firme più prestigiose dell’alta moda nazionale e non solo.

Tradizione e innovazione viaggiano, ora, di pari passo. La svolta arriva nel 2016: al rispetto della tradizione nel processo di realizzazione dei guanti (inumidire le pelli rigorosamente a mano avvolgendole in un canovaccio di tela, stendere il pellame, sagomarne la forma che diverrà poi un nuovo pezzo della collezione), si aggiungono l’approdo sui social, quindi l’e-commerce e, a seguire, la partecipazione a fiere internazionali che garantiscono visibilità, contatti, nuove opportunità.

L’ultima, soltanto pochi giorni fa, ad Hong Kong, in occasione della Fashion Access. Nell’era dei prodotti dozzinali low cost, ‘Artigiano del guanto’ è riuscito a incantare per la sua qualità. Francesco, Mimmo e Flora hanno mostrato con orgoglio di che cosa è capace il made in Italy. Il vero made in Italy.

Lo stand dell'Artigiano del Guanto

“Hong Kong – spiegano - ci ha dato la consapevolezza di avere una grande responsabilità: far sempre del nostro meglio per issare alto nel cielo lo stendardo della rinomata qualità del made in Italy e della tradizione napoletana dei maestri guantai, che hanno scritto la storia dell'artigianato del nostro Paese”.

Prima della fiera in Cina, ‘Artigiano del guanto’ ha fatto scalo a Milano (Mipel) e Parigi (Who’s Next). E il giro del mondo continua: a settembre sarà infatti protagonista anche a Mosca.

Troppo comodo raccontare il male: c’è una periferia che lavora e lavora bene, con passione e sacrificio. Una periferia da raccontare. Da prendere a modello.

(di Domenico Esposito)

COME NASCE UN GUANTO - VIDEO: