Aumenta le ore di straordinario che i datori di lavoro possono chiedere ai dipendenti (portandole da 250 a 400 l’anno, l’equivalente di 8 ore la settimana); triplica portando da uno a tre anni i tempi massimi di pagamento di quegli straordinari da parte dei datori di lavoro e, infine, prevede che le trattative sul lavoro straordinario possano essere fatte direttamente tra dipendenti e aziende, senza la contrattazione dei sindacati. Il paradiso per imprenditori ed investitori italiani e stranieri.

La legge sulla schiavitù che piace alle imprese italiane. Fatta apposta per invogliare investitori stranieri a scapito dei lavorati ungheresi è la controversa legge che avvantaggia i proprietari di imprese. Approvata dal Parlamento lo scorso dicembre è stata proposta dal partito conservatore populista Fidesz (Unione Civica Ungherese) e del primo ministro Viktor Orbán. La prima riforma che modifica il codice del lavoro ungherese. Soprannominata, dai critici, "legge sulla schiavitù".

Il partito del primo ministro, Fidesz, sostiene che così chi vorrà guadagnare di più, lavorando di più, ne avrà la possibilità, ma secondo i critici l’eliminazione delle restrizioni sugli straordinari è stata fatta senza offrire alcuna garanzia alle persone che lavorano, mettendole a rischio di pressioni e condizionamenti per accettare le richieste dei datori di lavoro. I critici sostengono infine che la legge è stata influenzata dalle grandi e piccole aziende che lavorano nel paese e che sostengono una parte fondamentale della sua economia. Insomma la manna dal cielo per imprenditori italiani che trovano in Ungheria sgravi fiscali, manodopera a costi bassi e condizioni di lavoro a loro favorevoli.