Firmata una convenzione all’insegna dell’integrazione e contro ogni discriminazione tra la Città della Salute di Torino e l’associazione di volontariato islamica Dawa. I ragazzi, tutti di fede islamica tra i 18 e i 24 anni, porteranno il loro sorriso e il loro aiuto ai piccoli pazienti dell’ospedale infantile Regina Margherita e ai pazienti anziani dell’ospedale Molinette.

Fatima Zahra, responsabile dell’associazione, con il suo sorriso contornato dal velo hijab, descrive così il gruppo che rappresenta: “Vorremmo aiutare, dal punto di vista umano, culturale e sociale, persone che si trovano a dover sostenere delle cure e che necessitano di un supporto morale o materiale. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire, con le nostre iniziative, la loro integrazione all’interno della società ed escludere così ogni forma di discriminazione e rifiuto. Vogliamo rendere più piacevole il soggiorno del malato e facilitare il rapporto medico-paziente, attraverso mediazioni culturali in varie lingue”.

“Un altro nostro obiettivo – spiega . è quello di offrire servizi di animazione nei diversi reparti con lo scopo principale di rallegrare il paziente. Il nome dell’associazione deriva dalla parola araba Dawa, che tradotta significa medicina, e rappresenta ciò che noi ragazzi vorremmo realizzare, ovvero utilizzare il sorriso proprio come medicina, come cura per queste persone. Dawa non è altro che un invito alla medicina del sorriso”.

Queste parole fanno emergere l’entusiasmo dei ragazzi e la volontà di mettersi a disposizione di chi ha bisogno di aiuto.

“Questa convenzione è uno dei progetti di integrazione culturale condotti nella Città della Salute” commenta Mario Caserta, dell’Area progetti di integrazione culturale dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico “che nell’ottica transculturale ci aiuterà a costruire una società in cui le differenze possono essere una risorsa e non una differenza. Troppo spesso i musulmani vengono descritti con pregiudizio e diffidenza, ma con questo progetto, i ragazzi dell’associazione Dawa, sapranno regalare un’immagine di gioventù con i loro sorrisi gentili e la loro disponibilità verso tutti coloro che hanno bisogno di aiuto, qualsiasi sia la loro fede”.