C’è un improvviso e repentino contrordine sugli effetti della cannnabis cosiddetta "commestibile". O anche light, leggera. O, ancor meglio, legale, o per uso terapeutico. Quella con la concentrazione dei principi attivi di THC ridotta e assai temperata. Perché, "a parità di concentrazione dei principi attivi - THC e CBD - fa male almeno quanto quella che si fuma e forse anche di più". Lo rileva, e al tempo stesso lo rivela, uno studio appena pubblicato su Annals of Internal Medicine, studio che dimostrerebbe che in Colorado, dove la cannabis è legale, "ci sono stati più casi di intossicazione acuta, più disturbi psichiatrici e più problemi cardiovascolari in chi faceva uso di prodotti commestibili rispetto a chi fumava cannabis".

Ormai anche in Italia sono sempre più frequenti i negozi dove chiunque può liberamente acquistare "cioccolato, biscotti, dolcetti, gomma da masticare, birra e ogni genere di prodotto a base di cannabis". Una recente indagine , per esempio, ne ha censiti nel corso del 2018 ben 713, in crescita del 75% rispetto all’anno precedente. Un business in crescita. Basti pensare che i numeri dell’ultimo rapporto Arcview Market Research e Bds Analytics spiegano che "nel 2018 la spesa globale di cannabis legale ha superato i 12 miliardi di dollari mentre nel 2017 era stata di 9,5 miliardi e nel 2022 potrebbe toccare i 31 miliardi di dollari, una crescita media del 27%. Insomma, nel giro di poco tempo decine di Paesi, compreso l’Uruguay, hanno deciso di legalizzare la cannabis terapeutica, che contiene dosi limitate di THC e cannabidiolo, e così la grande corsa all’oro verde è potuta cominciare. Il business è tuttavia sostenuto anche dall’idea, abbastanza diffusa, che i prodotti commestibili a base di cannabis facciano meno danni che non fumarla o aspirarne i vapori.

Ma è davvero così? Il punto è che tutto "dipende dal fatto che se uno la fuma o ne aspira i vapori comincia ad avvertirne gli effetti in un paio di minuti, e sopra una certa soglia - che varia molto da un individuo all’altro - c’è un campanello d’allarme (disturbi gastrointestinali, nausea e vomito) e si smette. Mentre la cannabis presa per bocca si assorbe invece lentamente ed entrano in gioco diversi fattori, se lo stomaco è pieno o no, ad esempio, e in cosa è sciolta (con il cioccolato l’assorbimento è più rapido che con la gomma da masticare). Quel che non funziona, però, è che chi cerca la cannabis lo fa per sentirsi rilassato, spensierato e un po’ più ‘social’, con biscotti e cioccolato "all’inizio non prova niente, pensa di non averne assunta e ne cerca dell’altra". Ma "nel frattempo la sostanza si accumula e quando si avvertono i primi disturbi potrebbero già essere quelli di un’intossicazione".

Di questo fenomeno se ne sono accorti per primi al pronto soccorso di uno degli ospedali dell’Università del Colorado: i medici hanno notato qualcosa che a prima vista pareva molto strano, quasi paradossale: quei ragazzi (ma anche gli adulti) che arrivavano dopo aver assunto cannabis per bocca sembravano stare peggio di chi la marijuana l’aveva fumata o inalata. A dirla tutta, rispetto a chi la fumava, quelli che avevano mangiato biscotti o dolcetti alla cannabis erano una piccola minoranza - uno su dieci - ma sembrava che i disturbi più gravi si concentrassero proprio su di loro. A questo punto i medici hanno deciso di analizzare 10.000 pazienti arrivati al pronto soccorso per abuso di alcol e cannabis. Le analisi hanno dimostrato che in 3.000 di loro i disturbi erano riconducibili solo e soltanto alla cannabis.

Non solo: gli unici morti di cannabis - perlomeno in Colorado - "si sono registrati fra coloro che l’avevano presa per bocca". Si tratta di casi rari, d’accordo, ma qualche volta si trattava di morti violente dovute al fatto che chi abusa di questi prodotti può avere sindromi psichiatriche acute, imprevedibili e difficili da controllare. Il punto vero di tutta questa faccenda, è che sappiamo ben poco di cosa ci sia davvero in questi prodotti. Lo sapevate per esempio che il THC non è distribuito allo stesso modo in un biscotto o in un pasticcino? Può perciò capitare "di assumere tutta quella che c’è con un morso solo (è soltanto una curiosità, ma la dice lunga su quanta poca uniformità ci sia in queste preparazioni)".