Una festa, quella del 25 aprile, molto cara al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una ricorrenza che, per il numero uno del Quirinale, deve essere presa da esempio per come l’Italia risorse dalle ceneri del secondo conflitto mondiale: "Quelli furono giorni di un nuovo Risorgimento per la nazione, stremato da anni di combattimenti". Quello, per Mattarella, era un "Paese distrutto, in mezzo allo scompiglio tra il regime fascista e quello monarchico", ma che appunto "ha saputo resistere", anche dal punto di vista "morale". Nel corso della giornata di oggi saranno ricordati in tutta Italia uomini, donne, civili, sacerdoti e militari che contribuirono al riscatto della nazione, impegnati nella lotta all'oppressione nazifascista. Anche grazie a un popolo, quello italico, "capace di riscattarsi, in grado di riconquistare il proprio destino". Il presidente ieri al Quirinale ha ricevuto gli esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, nella ricorrenza del 74esimo anniversario della Liberazione.

"La vostra testimonianza – ha spiegato - costituisce un argine di verità e un monito permanente contro interessate riscritture della storia e degli avvenimenti, particolarmente in una fase di profonda trasformazione del rapporto tra informazione e pubblica opinione". Mattarella ha poi fatto un appello ai giovani che devono "far propri i valori costituzionali dell’Italia grazie ai quali la nazione ha raggiunto traguardi sociali una volta inimmaginabili. Poi un monito per il futuro della libertà che non va considerata come "un valore certo o acquisito", "ma va difesa nonché sviluppata". Ecco poi un messaggio che potrebbe essere indirizzato al governo gialloverde.

"Tutti noi siamo a conoscenza delle gesta dei partigiani e le tante forme di solidarietà popolare che li hanno visti protagonisti. Conoscere la tragedia che l’Italia attraversa può aiutare a comprendere le sofferenze che si consumano alle porte dell’Europa", facendo ovviamente riferimento alla vicenda dei migranti. Rimanendo in temi attuali, Mattarella ha poi detto che oggi il mondo "purtroppo è ancora diviso, tra zone ricche e altre di guerra. E che i valori legati alla pace e alla libertà devono riguardare tutta l’umanità, non solo alcune popolazioni". Oggi intanto il presidente Mattarella sarà all’Altare della Patria a Roma, mentre il premier Giuseppe Conte andrà alle Fosse Ardeatine.