Cifre da capogiro. Toccherebbe quota 100 miliardi il valore del falso "Made in Italy" agroalimentare nel mondo, con un aumento record del 70% nel corso dell'ultima decade, per effetto della pirateria internazionale che utilizza, in maniera impropria, colori, località, immagini e denominazioni che richiamano l'immagine del Belpaese per alimenti che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo italiano.

Sono i dati emersi dall'analisi Coldiretti e Filiera Italia in occasione dell'apertura di Tuttofood, la World Food Exibition che si svolge alla Fiera di Milano fino al 9 maggio. Le due organizzazioni smascherano gli ultimi casi più eclatanti di falso Made in Italy a tavola, con l'anteprima della mostra su "L'inganno nel piatto".

A preoccupare - continuano Coldiretti e Filiera Italia - è l'emergere di misure protezionistiche e la chiusura delle frontiere. Trump metterà i dazi sui prodotti europei, con la pubblicazione di un black list dei prodotti da colpire per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari che comprende anche importanti prodotti agroalimentari di interesse nazionale come i vini (tra i quali il Prosecco ed il Marsala), formaggi, ma anche l'olio di oliva, gli agrumi, l'uva, le marmellate, i succhi di frutta, l'acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite.