Gente d'Italia

Il dado è tratto

Viene da chiedersi perché, da circa un mese, lo scontro dei grillini verso i leghisti sia salito così tanto, specialmente in qualità, visto che oramai siamo allo sberleffo, alla provocazione quotidiana e personale contro Matteo Salvini. Mai infatti fino ad ora, nonostante il teatrino, si era giunti ad attacchi tanto mirati, a sfide così forti, interventi a gamba tesa, su ogni uscita del ministro dell’interno, da parte di Luigi Di Maio e compagnia cantante.

Come se non bastasse, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che non è Riccardo cuor di leone, ha iniziato a contrastare Salvini con una determinazione inaspettata, non solo schierandosi apertamente coi grillini, ma sottolineando in modo forte la subalternità di Salvini. Insomma, è come se il Premier avesse avuto la sua scatola di spinaci per gonfiare i muscoli al braccio di ferro, sentendosi più sicuro nel suo ruolo di oggi e forse del futuro. Tutto ciò, guarda caso, mentre per un verso partivano le inchieste sulla Lega e sul centrodestra, e per l’altro il mondo radical chic dell’informazione iniziava contemporaneamente un bombardamento mediatico contro Salvini.

Nelle ultime settimane, infatti, dalle televisioni ai giornali, al coro dei cattocomunisti, è un fiorire di critiche e allarmi sul comportamento del ministro dell’interno, insomma tutto e tutti insieme. Ma se ciò non bastasse, sarebbe interessante rilevare come Nicola Zingaretti, nei suoi pistolotti elettorali, nei suoi fendenti sulla situazione, si guardi bene di attaccare anche i grillini, quando spara a zero su Salvini. Oltretutto la dichiarazione del segretario del Partito Democratico sulla inevitabilità delle urne ove fosse crisi, la dice lunga; pensare male è peccato, ma il progetto di uno schieramento di sinistra fra Pd e grillini, alle Politiche, per noi è bello e siglato.

Del resto un progetto così avrebbe la simpatia del Colle; Sergio Mattarella in fondo, da democristiano di sinistra, il centrodestra non lo ha mai amato e si sa bene. Ecco perché è chiaro quello che succede ed è successo, il percorso è stato stabilito, tutti contro Salvini, va isolato, messo all’angolo con un attacco concentrico corale del pensiero di sinistra nazionale, comunque rappresentato e partecipato. Che piaccia o meno, ancora una volta aveva ragione Silvio Berlusconi quando ammoniva Salvini dei pericoli a stare coi grillini, con un mondo di veterocomunisti, inaffidabili, pronti ad infilzarlo alla prima occasione.

Adesso il dado è tratto, gli attacchi contro il leader della Lega saliranno ancora e dopo le Europee lo spingeranno ad aprire una crisi, di cui i grillini vogliono accusarlo, per salvare la faccia e andare al voto con un fronte alternativo. Ecco perché Salvini, che di sbagli ne ha fatti, a partire dal tirare avanti, deve augurarsi tre cose, che in Europa la Lega confermi i sondaggi, che Forza Italia tenga intorno al 9 o meglio al 10 per cento, e che soprattutto il centrodestra torni unito.

Altro che sfottere Forza Italia, pensare un gruppo fatto da Salvini e da Meloni, se alle Europee non andasse bene per tutto il centrodestra, finiremmo in mano alla sinistra, con un Governo di Pd e grillini insieme e con la patrimoniale. Caro Salvini, se avesse dato retta, se non avesse avuto l’onnipotenza di sentirsi un grande generale, avendo dimostrato fino ad ora d’essere solo un semplice ufficiale, speriamo bene, soprattutto speriamo che non sia tardi.

ALFREDO MOSCA

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