La vita di Matteo Salvini, comunque la pensiate, è durissima. Sempre in volo, comizi in tutta Italia, lenzuolate ostili che spuntano ovunque. Ma non basta: avendo scelto di essere il duro della politica italiana, ogni giorno se ne deve inventare una nuova. Adesso, però, è arrivato alla multa da 5mila euro per chi impedisce a un migrante di affogare e non si sa più che cosa inventare. L’arresto immediato? I lavori forzati? Ha presentato un decreto sicurezza bis talmente folle che probabilmente non arriverà mai in Consiglio dei ministri. Se ci arriverà, verrà subito accantonato. Quella roba lì è indigeribile per chiunque. È stata scritta e divulgata solo per vivere sui giornali, per i suoi fan più forcaioli.

Tutto questo casino per le elezioni europee (ormai mancano pochi giorni)? No. In realtà Salvini guarda più avanti. Guarda alle inevitabili elezioni politiche italiane. Forse già a luglio o al massimo a settembre. Vuole portare a casa i frutti della sua crescente popolarità. Il tutto, comunque, si rivelerà abbastanza inutile. Per almeno due ragioni: - Non è sicuro che Mattarella gli affidi l’incarico di fare il presidente del Consiglio. Potrebbe manovrare perché lo stesso Salvini designi persona più ben accetta nel mondo italiano e europeo. - In ogni caso, Salvini, non arrivando a disporre di una maggioranza assoluta propria, dovrà allearsi con qualcuno. Non più con i 5 stelle (già fatto e con scarsi risultati). Allora resta solo Berlusconi, che lui tratta ormai come un vecchio scemo. Ma se i voti del Cavaliere saranno quelli determinanti, dovrà cambiare toni e baciare un po’ la pantofola.

Insomma, anche dopo le elezioni Salvini sarà un soggetto guardato a vista e, di fatto, imbrigliato. In più c’è il problema che, ammesso che riesca a arrivare a Palazzo Chigi, non saprebbe che cosa fare. La linea economica del Carroccio non esiste. Non c’è niente di interessante o di nuovo. Al massimo si intravedono i contorni di una sorta di autarchia senza senso per un paese che vive di esportazioni. L’esperimento, come quello del governo in corso, avrebbe durata breve e finirebbe con uno dei più grandi fallimenti della politica recente. Lo stesso Salvini dovrebbe uscire dalla politica, probabilmente inseguito da decine di magistrati per i reati più vari. E con nessuno disposto a salvarlo. Anzi, tutti tirerebbero un sospiro di sollievo per essersi liberati di un soggetto così fastidioso, insopportabile. Tanti nemici tanto onore. Ma se sono tutti nemici, allora la vita può diventare un inferno. Come accadrà.

GIUSEPPE TURANI