Italia a due velocità. Sul fronte della spesa delle famiglie, il Paese resta diviso tra un nord che resiste e un centro-sud che tira la cinghia. Lo certifica uno studio dell'Ufficio economico Confesercenti sui consumi delle famiglie nelle regioni del Belpaese. Dati alla mano, in Calabria e in Sicilia ci sono i budget più ristretti, mentre i più spendaccioni sono i Trentini e i Lombardi.

Nelle Marche si risparmia sulla salute e in Sardegna sull'abbigliamento. Nel Lazio invece i soldi se ne vanno prevalentemente per la casa e in Molise si spende in moda più che in Lombardia.

Ovviamente le sorprese non mancano: per capirci, è la Valle d'Aosta a presentare il budget più alto per alimentari e bevande (5.544 euro l'anno), anche se, in proporzione, è la Campania (in seconda posizione a livelli assoluti), a spendere di più, segnale di una forte propensione culturale verso l'enogastronomia. A tirare maggiormente la cinghia sui prodotti alimentari, invece, sono le famiglie di Abruzzo e Sicilia.

La classifica cambia se si analizza la voce ristorazione e servizi ricettivi: qui, a spendere di più, sono le famiglie del Trentino-Alto Adige, seguite a breve distanza dall'Emilia-Romagna e dalla Lombardia. Meno vacanze e serate in ristorante, invece, per le famiglie in Calabria (524 euro, meno della metà del Trentino), Basilicata (699 euro) e Sardegna (734 euro).

Le famiglie valdostane sono invece prime in classifica anche per la spesa in abbigliamento e calzature: nel 2018 i nuclei familiari della regione hanno investito in prodotti di moda 2.134 euro l'anno.