Scendere per strada, in questa domenica torinese di sole, caldo e qualche momento, persino poetico, di pioggia sottile. Entrare in un bar, in un quartiere popolare. Prendere un caffè. Ed assistere al miracolo. Ecco, finalmente, discutere di calcio e di nazionale. No, non sono impazzito.

Nessuno parlava di Roberto Mancini e del netto 3-0 dell’Italia alla Grecia. E nemmeno di mercato: di Sarri alla Juve e di come potrebbe giocare Cristiano Ronaldo, eventualmente, con lui. Oppure del “desiderio” Messi per tanti nostri club. No. Niente di tutto questo.

Tutti celebravano le nostre azzurre, per il 2-1 all’Australia della super celebrata Kerr. Tutti elogiavano le meraviglie di Barbara Bonansea e la sua fantastica doppietta. Tutti battevano le mani, con gioia e rispetto, alla nostra allenatrice, Milena Bertolini. E quanti complimenti per Sara Gama, per qualche imbecille del web “non italiana”. Nessun miracolo. La strada da fare, per le nostre calciatrici, è ancora lunga. I pregiudizi sono lunghi da combattere e abbattere. Ma Barbara e le altre ragazze hanno compiuto il primo, enorme passo avanti. E non soltanto grazie al debutto vincente al mondiale francese.

Sono state, in assoluto, oltre al successo all’ultimo respiro, brave, orgogliose, grintose; hanno mostrato, a chiare lettere e nel pieno di una “nuova letteratura”, la qualità del loro football. Un football da prime della classe. Il Grande Sogno è appena cominciato. E che felicità vedere Barbara Facchetti, la figlia di Giacinto, a capo della nostra delegazione! Forza azzurre, adesso è arrivata la stagione, felice, del raccolto. E del racconto.

DARWIN PASTORIN