Guillermo Mordillo Menéndez, fumettista e cartoonist argentino, che con il suo umorismo muto e i suoi animali buffi ha conquistato il mondo, è morto all'età di 86 anni nella sua casa di Maiorca, alle Baleari, in Spagna. Secondo il quotidiano "El Paìs", ha accusato un'indisposizione mentre era a cena con i suoi familiari in un ristorante vicino Palmanova ed è deceduto poche ore dopo.

Nato da una famiglia di emigrati spagnoli in Argentina, ha realizzato il suo primo disegno all'età di dodici anni ed è stato fra i cartoonist maggiormente pubblicati nel mondo durante gli anni settanta. Dopo aver conseguito una laurea in illustrazione da Buenos Aires, a diciotto anni, si spostò in Perù, dove lavorò nel settore dell’illustrazione per ragazzi. In seguito si trasferì a New York dove si dedicò alla pubblicità e al cinema, collaborando a diversi cartoni animati della Paramount Studios, tra cui quelli di Braccio di Ferro e Little Lulu. A Parigi, negli anni Sessanta, cominciò a lavorare per la rivista Paris Match e poi per Stern. Visse in Francia per circa vent’anni, diventando famoso per le sue illustrazioni umoristiche vendute in tutto il mondo stampate su libri, poster e puzzle.

I suoi disegni, spesso incentrati sullo sport e gli animali, erano caratterizzati da un tratto morbido e un affollamento di personaggi. I suoi disegni sono caratterizzati da colori vivaci e, soprattutto, da uno spiccato senso umoristico che restituisce ai suoi buffi e pacifici personaggi, che non si esprimono a parole ma solo attraverso i gesti. Il messaggio che usciva dai suoi disegni era di assoluta libertà rispetto all’uomo e alla natura, in netto contrasto con la dittatura militari che imperversò a lungo nel suo paese di origine, da cui si staccò con un certo dolore. Spesso il suo umorismo illustrativo nel campo del pallone è stato accostato all’umorismo letterario di Osvaldo Soriano, lo scrittore argentino scomparso prematuramente nel 1997.

Le giraffe dal collo lungo disegnate da Mordillo sono un’icona dell’umorismo, così come i suoi personaggi panciuti e paciocconi. Perché il disegnatore Mordillo era molto di più del celebre fumettista, era un simbolo della fantasia degli anni ’70 che doveva conquistare il mondo. Lui usava dire: "Parlo cinque lingue ma il miglior idioma per le è il disegno". Infatti parlava anche correttamente l’italiano nelle interviste che concedeva ai giornalisti del Belpaese. Il cartoonist argentino ha ricevuto tanti premi nella lunga carriera: il Phoenix Prize of Humor nel 1973, il Yellow Kid Award nel 1974, il Nakanoki Prize nel 1977, il Cartoonist of the Year del Salone Internazionale dell'Humor di Montréal nel 1977 . Non restò molto legato all’Argentina dove solo nel 1992 ottenne il Premio Konex consistente in una medaglia d’oro della Associazione dei Dibujantes Argentinos.

M.F.