C’è un episodio che si può rivelare imbarazzante per il governo, il ministro dell’Interno e la sua linea intransigente sull’immigrazione dopo i giorni dello scontro sulla Sea Watch. Che ha forzato il blocco navale, che ha rischiato di speronare la motovedetta della Guardia di finanza, ciò che ha comportato l'arresto della Capitana Carola Rackete e il rischio di venire ora espulsa. Lo rivelano due quotidiani, Il Messaggero e Il Giornale, che apre anche il suo sito web: la notizia riguarda l’invito, per iniziativa del Movimento 5 Stelle, della Ong a cui fa capo la nave olandese con 42 immigrati a bordo a un’audizione davanti alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera prevista a Montecitorio, nientemeno che nell’ambito dell’esame del decreto Sicurezza bis.

La Lega si è subito infuriata esprimendo tutto il proprio sdegno per l’iniziativa assunta dagli alleati, attraverso una dichiarazione del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che ha sottolineato: "Da una parte il governo difende l'Italia, dall’altra vengono considerati interlocutori dei fuorilegge che speronano le navi della Guardia di Finanza". Pronta la replica dei grillini, per bocca di Giuseppe Brescia e Francesca Brusinarolo, presidenti delle due commissioni di Montecitorio: "Le richieste di audizione sono state effettuate entro martedì 25 giugno. Ricordiamo che nella scorsa legislatura il comitato Schengen ascoltò in audizione il presidente di Sea Eye e un senatore della Lega ebbe l’opportunità di fare domande e ricevere risposte" si legge nell’articolo che per altro tratta anche dell’incontro riservato tra il ministero dell’Interno Matteo Salvini e Ferraz Serraj, il presidente libico volato a Milano per un faccia a faccia in prefettura col titolare del Viminale per discutere la difficile situazione del paese nordafricano. Fin qui il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti.

Per l’edizione cartacea de Il Messaggero si tratta più di una "provocazione", come la definiscono anche i vertici della Lega, che arriva in serata. Il quotidiano romano dà invece voce alla reazione del sottosegretario del Carroccio all’Interno, Nicola Molteni, che così si esprime: "Mentre il ministro Salvini, insieme al premier Conte e ai ministri Trenta e Toninelli sono impegnati a proteggere i confini e la legge, apprendiamo con sorpresa che la Sea Watch sarà audita in Commissione per discutere il Decreto legge sicurezza Bis. Da una parte il governo difende l’Italia, dall’altra vengono considerati interlocutori dei fuorilegge che speronano le navi della Guarda di finanza". La richiesta, riferisce il quotidiano romano, "arriva dalle opposizioni, ma ha ricevuto il via libera" dai presidenti delle due Commissioni interessate alla discussione del Decreto.

E così, "dietro alla convocazione – si può leggera ancora – la Lega vede l’ala grillina vicina a Roberto Fico pronta ad andare al contrattacco e mettere più di un bastone tra gli ingranaggi del governo in fatto di immigrazione. Perché, rileva il quotidiano della Capitale, "la strategia sull’immigrazione paga e appaga, in termini di consenso il leader della Lega (…) ecco perché la partita, o meglio la stretta, è pronta a spostarsi sul decreto sicurezza bis che sarà convertito in Parlamento nelle prossime settimane. E sarà questo il veicolo per un ulteriore giro di vite" si legge. Obiettivo, per il sottosegretario Molteni "potenziare lo strumento delle indagini sotto copertura e delle intercettazioni preventive, sempre per combattere l’attività degli scafisti".

Alberto Ferrigolo