Oltre a raccontare le origini dei cognomi, in questa rubrica vorrei far capire, nel corso di diverse pubblicazioni, come si può iniziare da soli la ricerca documentale che porterà ad avere il proprio albero genealogico e scrivere la propria storia di famiglia: una storia che ci permetterà di conoscere molte cose ignorate di noi stessi, e magari ottenere dei benefici sia con lo studio genetico genealogico o con la possibilità di ritrovare eredità giacenti di nostri parenti con i quali non avevamo più rapporti.

Per far capire cosa possiamo ritrovare, voglio condividere con i lettori, il racconto di come ho trascorso il mio viaggio di nozze molti anni fa. Il mio regalo di nozze a mia moglie, Maria Loredana Pinotti, è stato un viaggio di nozze tutto dedicato alla ricerca approfondita dei suoi antenati, passando due settimane bellissime in visita a vari luoghi. La prima tappa è stata Cannes dove nacque il nonno, il Prof. Renzo Pinotti (1883-1916), docente poliglotta che diffuse in Italia il sistema stenografico Gabelsberger-Noë.

A Cannes ritrovammo la casa del bisnonno, il famoso pittore Giuseppe (1843-1927), che va ancora oggi di moda fra gli americani visto gli ottimi risultati delle aste quando si ritrovano suoi dipinti. Giuseppe sposò proprio a Cannes Valentina Sicotti (1852-1906), figlia di Gian Giuseppe, Capo Divisione al Governo Provinciale di Anversa (1803-1874) e di Ursula Rosalia Filguier, morta a Spa (Belgio; pensate, Ursula Rosaria morì a Spa dove si trovava in vacanza alla veneranda età di 93 anni, e qui riposa nella tomba del suo medico curante.

Visto che il bisnonno di mia moglie era nato a Caravaggio, il viaggio ci portò in questo luogo dove trovammo i trisavoli, insegnanti nella Scuola Pubblica, e dove esiste ancora la bella lapide al cimitero. Mio suocero Riccardo, Segretario Generale della Repubblica di San Marino (1914- 2002), era inspiegabilmente devoto della Madonna del Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio, e così abbiamo scoperto il motivo di questa devozione.

Poi scoperte a ritroso ci portarono a Covo e poi a Osio Sopra dove Antonio nel 1605 assunse come cognome Pinotti per distinguersi dai tanti altri Ghedini che vi abitavano. Avendo ottenuto risultati clamorosi in pochissimi giorni, abbiamo voluto andare alla ricerca degli avi della nonna paterna, la poetessa Emma Fortini del Giglio (1881-1965) dirigendoci a Firenze, dove riesaminammo la genealogia già conosciuta che risale a Nanni vivente nel 1390, una famiglia che ha tra le sue glorie mastro Davitte, il cui figlio Luca di Davitte fu iscritto alla cittadinanza fiorentina che aveva presentato la seguente genealogia: Luca di Mastro Davitte, di Raffaello, di Francesco, di Nanni.

La famiglia proveniva da Castelfiorentino ed anteriormente da Certaldo (Archivio di Stato di Firenze - Archivio delle Decime Granducali della Città e Contado). Mastro Davitte, era architetto ed ingegnere dei granduchi di Toscana, sposò Dianora, figlia di Niccolò di Raffaello Pericoli detto il Tribolo, a cui è dedicata una delle Vite del Vasari che lo ritrae accanto a Cosimo de Medici nel famoso tondo di Palazzo Vecchio. Fra i discendenti dei Fortini del Giglio, trovammo come padrino di battesimo anche Benvenuto Cellini. A Firenze facemmo altre emozionanti scoperte, come quella all’apertura del testamento dell’ultimo dei Robinson di Firenze, nipote di Clementina sposa di Valentino Fortini del Giglio.

La ricerca degli avi ha una propria metodologia di ricerca che tutti dovrebbero imparare ad usare, magari partendo dall’esame del dna genealogico (aplogruppo Y e X), passando alle interviste ai parenti anziani, la visione delle foto antiche di famiglia, degli oggetti rimasti, per poi andare all’Archivio Storico Comunale a ritrovare gli atti di nascita, matrimonio e morte degli antenati sino al 1866, per poi cercare le parrocchie dove sono stati battezzati, sposati o sepolti, senza dimenticare gli Archivi di Stato, le Biblioteche e questi Archivi che in qualche modo possono aiutare.

Tutti possono avere il loro albero genealogico e scrivere la storia della famiglia, conoscere le attività degli avi, dove vivevano, quante erano le loro proprietà, leggere i loro testamenti, patti dotali, affitti, acquisti e vendite, e sapere dove hanno prestato il servizio militare o se hanno partecipato a guerre; in poche parole gli antenati che non abbiamo conosciuto potranno di nuovo rivivere.

Pier Felice degli Uberti, Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano