C’è un’anomalia grave nella politica italiana. E si chiama Matteo Salvini. Fino a quando non sarà eliminato, la politica italiana non sarà normale. Le ragioni per cui questo ex comunista leoncavallino è oggi un’anomalia grave del nostro sistema sono parecchie: 1) Ha introdotto nella società e nella politica italiana una quota di razzismo mai vista prima. Grazie a lui siamo diventati un Paese quasi irriconoscibile in Europa e del quale tutte le cancellerie diffidano.

2) È certamente un bugiardo abituale, sistematico, ricorrente. Ha cercato in tutti i modi di dire che lui non sapeva nemmeno chi fosse Savoini. Ma il mondo è pieno di fotografie di lui e Savoini abbracciati proprio sulla piazza Rossa, con il Cremlino sullo sfondo. 3) Non solo. Adesso salta fuori che questo Savoini e un altro, consigliere di Salvini al ministero, avrebbero in comune varie società a Mosca e, forse, in Romania. Esiste, cioè, un giro d’affari (forse modesto, non stiamo parlando di geni, import-export di patate) fra gente della Lega e la Russia. Poteva Salvini non sapere tutto ciò? È ridicolo il solo pensarlo.

4) Alla famosa riunione all’hotel Metropole era stato invitato anche lo stesso Salvini (che non conosceva nessuno secondo lui). Alla fine, non ci sarebbe andato perché ben consigliato da un amico. 5) Non interessa, a questo punto sapere se sono corsi dei soldi oppure no. È ampiamente dimostrato che ci sono i legami fra il maggior partito italiano e Mosca. Sono legami sui quali non c’è mai stato alcun dibattito in parlamento. La politica estera italiana, cioè, viene fatta in via Bellerio, fra Salvini e un paio di brasseur d’affaires da quattro soldi.

6) Poiché l’Eni è perfettamente in grado di trattare e comprare tutto il petrolio e gas russo che vuole, l’allegra comitiva riunita all’Hotel Metropole di Mosca che cosa voleva? Lucrare una tangente è l’unica spiegazione possibile. Salvini, facciamo l’ipotesi, non ne sapeva nulla. Rimane il fatto che frequenta questo tipo di gente. Savoini, cioè, rappresenta oggi una specie di mela marcia nel sistema politico italiano: razzismo e affarismo (dei suoi amici). In più, in cambio di tutto ciò, il capo della Lega offre il nulla in termini politici. Il problema epocale dell’immigrazione viene risolto sbarrando (in teoria) le frontiere. E che il mondo si impicchi.

In politica economica non ha un’idea che sia una. In compenso continua a sfornare decreti sicurezza che tendono a costruire una società autoritaria. Si è inimicato tutta l’Europa (e si capisce perché… gli occhi sono su Mosca). Lancia lo slogan "prima gli italiani", ma probabilmente dovrebbe cambiarlo in "ultimi gli italiani". Rimarrebbe da capire perché tutta questa ammirazione per Mosca. Ma forse non è difficile. La Russia è l’unico paese fra quelli a noi vicini che non ha mai conosciuto in tutta la sua storia la democrazia liberale. E forse è questo che attira Salvini, aspirante dittatore.

GIUSEPPE TURANI