Ticket crescono. Di prezzo, non importa se piccolo o grande. A Milano aumenta il prezzo del biglietto della Metropolitana; Trenitalia imita le compagnie low cost, se scegli i posti sull’Alta Velocità paghi. Due euro, da sabato scorso. Soprattutto da chi vuole sedere nella direzione di marcia, richiesta fino a pochi giorni gratuita. La maggiorazione scatta solo per una parte dei biglietti. Alcuni restano invariati, anche a fronte della selezione del posto da parte del viaggiatore. Milano, intanto, è diventata la città con il biglietto ordinario dei mezzi pubblici più caro d’Italia. Cinquanta cent l’aumento, il ticket passa da uno virgola cinquanta a due euro. Milano diventa cara, senza però insidiare Madrid. E a Roma il ticket costa 1,50 euro; 1,90 a Parigi. Su livelli superiori viaggiano Stoccolma (4,20), Copenaghen (3,23), Monaco (2,90), Berlino (2,80), Barcellona (2,20).

Milano, con l’aumento, intende già partecipare al campionato per qualità e quantità del servizio. Il sindaco Giuseppe Sala l’ha spiegato in una lettera aperta inviata ai milanesi. "La città potrà godere di maggiori risorse. Evidenti i risparmi per chi viene dall’hinterland". Intanto, beccatevi questa botta. "Bisogna essere positivi, non catastrofici", l’obiezione del sindaco alle prime proteste dei milanesi. "La riforma tariffaria permette a 4,2 milioni di abitanti sparsi in 213 comuni della Lombardia di muoversi per la prima volta in modo integrato". Una rivendicazione a conclusione della lettera, prima di vergarla in calce con l’autografo. Infine, una valutazione personale su uomini e cose. "Un sindaco ha il diritto-dovere di guardare al futuro della città. E di reperire i mezzi per mantenere Milano al livello raggiunto e anche a migliorarlo".

Malgrado le critiche di Pd e Centrodestra, il debutto del ticket a due euro è andato abbastanza liscio. Qualche mugugno tra i passeggeri, grande elasticità nei controlli; multe solo agli evasori colti sul fatto. Notevole la corsa all’aggiornamento del sistema informatico in alcune rivendite. Il biglietto dura novanta minuti e consente di entrare più volte in metrò e di viaggiare con lo stesso ticket, allo stesso prezzo, in ventuno Comuni dell’hinterland. Capitolo doloroso, la rivoluzione del prezzo ridisegna le tariffe interamente nella Città Metropolitana e in provincia di Monza e Brianza. Un sistema di nove corone concentriche ricalcola i costi, in alcuni casi al ribasso. L’abbonamento annuale non viene ritoccato. Titolare di una rete che vuole crescere, Metro Milano ha trasportato lo scorso anno 366 milioni di persone. Il sei per cento in più rispetto all’anno precedente. La Metropolitana aprirà la quinta linea nel 2021. La prospettiva è di arrivare fino a Monza. I costi verrebbero coperti dall’apertura di un conto attraverso l’utilizzo dei 51 milioni extra della manovra.

Allegria, gente. Sui treni dell’Alta Velocità di Trenitalia il sovrapprezzo di due euro non riguarda disabili, abbonati e titolari di carte fedeltà. Tipo Cartafreccia, platino o oro. Spesso vittime e martiri di ritardi e problemi, i pendolari dell’Alta Velocità fanno sentire la loro protesta. "Prima pensino ai disservizi", un invito corretto, opportuno, appropriato. I disservizi ormai non si contano più a bordo delle Frecce Rosse. Mascherate sotto forma di giustificazioni non più credibili: "Ritardata preparazione del treno", "Guasto temporaneo sulla linea elettrica", "guasto alla rete di distribuzione", "treno in ritardo per altro treno guasto in sosta sulla linea". La spesa in più – due euro – riguarda soprattutto chi ha ottenuta una tariffa scontata perché ha prenotato il viaggio in anticipo. Sugli Intercity si continua invece a scegliere gratis. Trenitalia, tra l’altro, è al secondo ritocco verso l’alto in poco tempo. Una serie di aumenti a maggio, compresi tra il due e il quattro per cento su tutti i biglietti. Adesso l’aggiunta di un servizio a pagamento per chi spende meno.

Trovato il sistema per fare soldini da destinare eventualmente all’acquisizione di Alitalia e alla creazione della new company con Delta, Atlantia e lo Stato. Comunque la giri, siamo sempre noi a pagare, viaggiatori sui treni o contribuenti in materia di tasse. L’Italia non cambia, peggiora. Le Frecce sono i treni che sul mercato si sostengono grazie ai biglietti scontati venduti in anticipo. Critico sull’esborso extra il Cupav, il comitato dei viaggiatori dell’Alta Velocità. "Si tratta di un aumento fuori luogo, immotivato, che riduce lo sconto per certi biglietti. Una cosa senza senso a fronte dei problemi di alcuni treni dell’Alta Velocità. Cattivo funzionamento dell’aria condizionata, bagni sistematicamente fuori servizio, ritardi talvolta epocali: ne vogliamo parlare?". Sarebbe davvero opportuno.

Franco Esposito