Gente d'Italia

Perché il M5S non organizza un congresso vero, con programmi, giornalisti e pubblico?

I Cinque Stelle stanno dimostrando di aver appreso la lezione delle sconfitte elettorali alle amministrative e alle europee e si stanno dando molto da fare nella riorganizzazione interna. Il vicepremier Luigi Di Maio, che è anche capo politico del Movimento, sta girando in lungo e in largo il territorio per incontrare militanti, iscritti, responsabili locali, nel tentativo di rianimare una base tramortita dalle batoste prese nelle urne. Oltre alle nuove regole sulla incandidabilità dei sindaci di Roma e Torino e alla deroga per i consiglieri, che potranno candidarsi una terza volta, anche la figura dei "facilitatori", annunciata nei giorni scorsi, rientra nella logica di rinvigorire il mondo pentastellato.

Ma tutto questo sforzo migliorativo ha come epilogo le votazioni di giovedì e venerdì sulla piattaforma Rousseau. Dovrà dunque essere la base a ratificare le decisioni riformatrici assunte dai vertici del Movimento, votando online e quindi esprimendosi sulla bontà di tali soluzioni riorganizzative. Procedure e modalità di coinvolgimento dei votanti rimangono avvolte nel mistero. Ma in passato questi sondaggi on line non hanno portato bene ai grillini, che si sono pilatescamente affidati a uno strumento della Rete per avallare decisioni prese altrove, salvo poi pagarne lo scotto in termini di voti.

Anziché affidarsi sempre e solo a Rousseau e alle votazioni online, non sarebbe meglio una volta tanto rispolverare i metodi da Prima Repubblica, che avevano evidentemente anche qualche pregio, organizzando un congresso vero, con mozioni e programmi trasparenti e articolati, sui quali discutere alla luce del sole, alla presenza di giornalisti, operatori della Rete, osservatori e pubblico interessato? Non sarebbe più democratica una strada di questo tipo, anziché prestare ancora una volta il fianco a critiche di opacità, scarsa democraticità, dubbio rispetto della privacy dei soggetti che votano sulla piattaforma, inaffidabilità del sistema di voto in quanto non certificato da soggetti terzi?

RUBEN RAZZANTE

DOCENTE DI DIRITTO DELL'INFORMAZIONE

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