L’unica certezza del momento politico è che la crisi si è allontanata. Nessuno riesce capire come sia stato possibile evitare la caduta del governo dopo le polemiche laceranti tra Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e quant’altro. La crisi è stata comunque evitata. E, per quanto ogni previsione sia subordinata alla totale imprevedibilità dei diversi componenti della maggioranza, è immaginabile che questa situazione di limbo sia destinata a durare almeno fino alla ripresa autunnale. Di nuovo, però, c’è un elemento che fino ad ora non era stato preso in considerazione.

Il limbo consente alla Lega di imporre le sue scelte al Presidente del Consiglio ed al Movimento Cinque Stelle, ma provoca un indebolimento progressivo dei grillini che non solo scendono nei sondaggi ma appaiono sempre di più divisi ed in grave condizione confusionale. Fino a ieri si discuteva se e quando la Lega avrebbe potuto decidere di staccare la spina al governo per tesaurizzare la messe di voti raccolti alle elezioni europee ed in fase di continua crescita a dispetto dell’assedio a cui è sottoposto Matteo Salvini dai media politicamente corretti e da tutti i suoi nemici politici. Da adesso in poi, invece, diventa dominante un diverso interrogativo.

Fino a quando il Movimento Cinque Stelle potrà resistere alla malattia governativista che lo sta consumando e continuerà a non ascoltare le sirene di quegli esponenti dell’ala movimentista che chiedono di mandare all’aria il governo per bloccare l’emorragia dei consensi e tesaurizzare almeno ciò che rimane prima del tracollo definitivo? Per il governo, in sostanza, il pericolo maggiore viene dai sommovimenti interni del mondo grillino provocati dalla considerazione che se in un anno di governo il partito ha dimezzato i propri voti, nell’arco dell’intera legislatura potrebbe scendere a percentuali ad una cifra e diventare la meteora più rapida e rovinosa della storia dell’Italia repubblicana. La crisi, allora, non è scongiurata ma solo rinviata. A data da destinarsi secondo i ragionamenti ed i calcoli di Grillo e Casaleggio!

ARTURO DIACONALE