A ben sei anni dal sequestro di Padre Paolo Dall'Oglio c'è un'offerta di cinque milioni di dollari per informazioni che consentano di fare luce sulla vicenda del gesuita rapito in Siria il 29 luglio del 2013. "Il programma Rewards for Justice del Dipartimento di Stato Usa offre una ricompensa fino a cinque milioni di dollari per informazioni sulle reti di sequestratori dell'Isis o sulle persone responsabili del rapimento dei religiosi cristiani Maher Mahfouz, Michael Kayyal, Gregorios Ibrahim, Bolous Yazigi, e Paolo Dall'Oglio", si legge in una nota. Il Dipartimento di Stato ha confermato ad Aki - AdnKronos International che è stata diffusa lo scorso 23 luglio. La nota sottolinea come questo sia un "momento importante nella nostra battaglia contro l'Isis" e come "il sequestro di esponenti religiosi dimostri le tattiche spietate dell'Isis", che "resta una minaccia significativa per gli Stati Uniti e per i nostri alleati in Medio Oriente e nel mondo". Di Padre Paolo non si hanno più notizie dal 29 luglio di sei anni fa, quando è stato rapito a Raqqa, la città che nel 2014 sarebbe diventata la 'capitale' dell'autoproclamato "califfato" di Abu Bakr al-Baghdadi. Prima di lui sono stati rapiti il prete greco-ortodosso Maher Mahfouz e l'armeno-cattolico Michel Kayyal, sequestrati il 9 febbraio del 2013 a circa 30 km da Aleppo. Il 22 aprile di quell'anno vengono catturati anche i due vescovi di Aleppo Gregorios Ibrahim, metropolita per i siriaci ortodossi, e Boulos Yazji, metropolita per i greco-ortodossi. L'offerta di una ricompensa di cinque milioni di dollari in cambio di informazioni è stata diffusa in inglese, francese e arabo.