Le morti bianche. Una strage senza fine. Due tragedie in successione a ingolfare e ingigantire un problema enorme. Ancora e ancora, altri operai morti sul lavoro, a Borgo Panigale, sulla A14, e Caserta.

Vite falciate, stroncate. "Troppi drammi inaccettabili, il governo avverta il dovere di occuparsi di queste emergenze", insorgono i sindacati. In Italia gli infortuni sul lavoro sono a quota 323mila. I casi sono in continuo aumento del 2,8%, al Sud gli aspetti più drammatici. Soprattutto in materia di numeri. Ancora qual dannato tratto di asfalto. L’autostrada A14 all’altezza di Bologna aveva già registrato due gravi incidenti. Uno proprio un anno fa. Questa volta due operai travolti e uccisi da un tir, di notte, all’altezza di Borgo Panigale.

Un terzo operaio si è salvato, riuscendo a scansarsi in tempo. L’attività lavorativa era segnalata sia sui pannelli a messaggio variabile sia da una terza persona. L’autista del tir, un albanese di 62 anni residente a Bologna, ora è indagata per omicidio colposo. La segreteria generale di Filca-Cisl denuncia: "Sarebbe il caso di valutare la chiusura di tutti i cantieri stradali nei periodi di grande traffico". Un anno è passato dallo scoppio che aveva sconvolto Borgo Panigale. Il raccordo dell’A14 squarciato dall’esplosione di un’autocisterna che aveva tamponato un altro mezzo pesante. Due morti, il conducente della cisterna e un residente della zona, e 140 feriti.

Una settimana prima Borgo Panigale aveva vissuto l’incubo di due tir che hanno preso fuoco. Un morto e un ferito. Nel Casertano, a Trentola Ducenta, martedì, un operaio cinquantenne ha perso la vita precipitando da un ponteggio. Ancora una strage che porta a 482 le morti dovute a incidenti sul lavoro nei primi sei mesi di quest’anno. Un tragico incremento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Tredici tragedie in più. Laddove si registra una tendenza in basso nel numero di denunce per infortuni, diminuite dello 0,2%, secondo i dati Inail.

Il tragico report registra sette denunce in più per i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro, da 331 a 338, e sei in più per quelli avvenuti in itinere. Cioè nel percorso da casa al lavoro e viceversa, da 138 a 144. L’esame del totale delle denunce di infortunio sul lavoro consente precise valutazioni. Un aumento del 2,3% dei casi in itinere, pari a 47.788 fino a giugno, e un calo dello 0,6% di quelli avvenuti sul lavoro, pari a 276.043. Una strage costante, destinata a non fermarsi.

I casi mortali aumentano al Centro e al Sud. Lo dicono, lo affermano e lo confermano l’analisi dei dati Inail su base territoriale. Emerge con tragica prepotenza un incremento dei casi mortali solo nell’Italia centrale: 13 in più, da 91 a 104; al Sud 15 in più, da 87 a 102; più 14, da 34 a 48 nelle isole. I dati regionali dicono di 16 casi mortali in più denunciati in Sicilia e 20 in meno in Veneto. Il report Inail racconta di "un aumento di incidenti mortali plurimi".

L’espressione sta ad indicare circostanze che causano la morte di due o più lavoratori, com’è avvenuto lunedì notte sull’A14, tra il bivio con il raccordo di Casalecchio e Bologna-Borgo Panigale. Duro l’intervento ancora della segreteria generale Cisl. "Si tratta di tragedie inaccettabili. Speriamo che il governo si concentri presto sulla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Una questione nazionale che è anche un fatto di civiltà". A Foggia ricorreva martedì l’anniversario di quella che venne definita "la strage del caporalato".

Nelle strade provinciali del Foggiano si registrarono due gravi incidenti stradali. Tragico il bilancio: sedici braccianti stranieri schiacciati dai furgoni, dopo aver lavorato nei campi, nella raccolta dei pomodori. In occasione dell’anniversario, c’è stata la denuncia del prefetto di Foggia, Raffaele Grassi. "Il caporalato è una forma di sfruttamento umano inaccettabile. Le aziende agricole devono recuperare la manodopera in maniera legale. In vista dell’inizio della stagione saranno intensificati i controlli anche sulle strade. Dobbiamo evitare il ripetersi di stragi come quelle vissute lo scorso anno". Stragi certificate da quarantotto episodi mortali sul lavoro in Lombardia. La regione con più episodi fatali. A seguire il Lazio con 35. La tragedia italiana senza fine.

di FRANCO ESPOSITO