La scena è più che familiare, vista in tanti film. L’eroe o viene incatenato a un ordigno nucleare oppure, battendosi come una furia, riesce a penetrare nel caveau/grotta/cantina dove trova la bomba, prontissima a esplodere.

C’è un orologio, è già partito il countdown, tra poco più di un minuto - bisogna lasciare un attimo a che monti la tensione - finirà la vita sulla Terra, o almeno quella del protagonista. Che filo deve strappare? Il rosso o il blu? Il giallo forse? Una goccia di sudore fa plof sul timer. Bisogna rischiare il tutto per tutto. Che deve fare? Le soluzioni cinematografiche le conosciamo.

Capita però che il Governo americano, nei primi anni Sessanta, s’è dovuto porre lo stesso problema - e si è anche dato una risposta. Nel 1960 una delegazione del Congresso Usa stava girando per le basi americane in Europa guidata dal fisico Harold Agnew, uno dei "padri" della bomba, osservatore scientifico dell’attacco atomico a Hiroshima e, all’epoca della visita, consigliere del Supreme Allied Commander Europe - il capo militare della Nato.

Lo scopo del giro d’ispezione era quello di conoscere in che condizioni di sicurezza venivano custoditi gli ordigni nucleari fuori dal territorio nazionale americano. Mentre visitavano una base in Germania, Agnew vide delle armi nucleari americane appese sotto l’ala di un bombardiere che portava le insegne della Luftwaffe tedesca - il nemico fino a non tanti anni prima. L’aereo era piantonato da un unico soldato americano, un giovane armato di fucile. "Figliolo", gli chiese Agnew, "cosa devi fare se l’equipaggio arriva di corsa, insiste che deve decollare e tu non ne sai niente?" Il fante ammise di non avere idea.

"Devi sparare alle bombe", Agnew disse, facendo conto sull’alta probabilità che i proiettili le avrebbero rese inservibili, "Sparare a quelle cose e non preoccuparti per niente…" Il consiglio emerge da un film documentario interno del Governo Usa recentemente desecretato. Lo riportiamo come servizio pubblico per i lettori che potessero mai trovarsi incatenati a un ordigno nucleare a pochi secondi dallo scoppio programmato - e avessero sottomano un’arma da fuoco.

JAMES HANSEN