Nel secondo trimestre del 2019 il prodotto interno lordo (Pil) dell’Italia, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre del 2018. La variazione congiunturale del Pil diffusa in occasione della stima preliminare del 31 luglio 2019 era risultata anch’essa pari a zero; in quell’occasione la variazione tendenziale risultava nulla. Il secondo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2019 è pari a zero. Rispetto al trimestre precedente, tra i principali aggregati della domanda interna si registra una variazione nulla dei consumi finali nazionali e una crescita dell’1,9% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dell’1% e le importazioni dell’1,1%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla variazione del Pil per +0,3 punti percentuali, con apporti nulli sia dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, sia della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) e di +0,3 punti degli investimenti fissi lordi. In merito al lavoro, sempre l’Istat certifica che dopo cinque mesi consecutivi di crescita, a luglio l’occupazione è in lieve calo nel confronto mensile. In particolare, diminuiscono, dopo quattro mesi di crescita, i lavoratori dipendenti sia permanenti sia a termine, mentre aumentano gli indipendenti. Nell’ultimo mese si stima un aumento dei disoccupati e una flessione degli inattivi. Le persone in cerca di occupazione sono in aumento (+1,1%, pari a +28 mila unità nell’ultimo mese). La crescita riguarda entrambe le componenti di genere ed è distribuita in tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di disoccupazione sale al 9,9% (+0,1 punti percentuali).